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Covid 19

Bassi livelli di testosterone associati a Covid grave negli uomini

Analizzando i livelli ormonali di circa 150 pazienti ricoverati in ospedale per COVID-19, un team di ricerca americano guidato da scienziati dell’Università di Washington di Saint Louis ha determinato che gli uomini con bassi livello di testosterone hanno un rischio maggiore di ricovero, intubazione e decesso a causa dell’infezione da coronavirus SARS-CoV-2.
A cura di Andrea Centini
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Sin dall'inizio della pandemia di COVID-19 i medici si sono accorti di una differenza nell'impatto della malattia tra i due sessi: gli uomini, infatti, hanno un rischio sostanzialmente maggiore delle donne di sviluppare la forma grave dell'infezione e di perdere la vita per essa. Ad oggi non ci sono ancora studi conclusivi che spieghino le ragioni di tale differenza, tuttavia in molti hanno suggerito che possano giocare un ruolo significativo gli ormoni sessuali e in particolar modo il testosterone, l'ormone sessuale maschile per eccellenza. In pratica, si è sostenuto che possa essere proprio la circolazione di questo ormone a rendere gli uomini più suscettibili alla COVID-19 grave. I risultati di un nuovo studio, tuttavia, rivoluzionano questa ipotesi: gli uomini più a rischio di ricovero in ospedale, intubazione e decesso per infezione da coronavirus SARS-CoV-2 sono infatti quelli con bassi livelli di testosterone, non quelli con i livelli più elevati.

A determinarlo è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Divisione Cardiovascolare della Scuola di Medicina dell'Università di Washington, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Endocrinologia, Diabete e Metabolismo, del Centro per la Farmacogenomica, del John Cochran Veterans Hospital, del LC-MS Core Lab, Quest Diagnostics Nichols Institute e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Abhinav Diwan, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver misurato le concentrazioni di diversi ormoni in campioni di sangue di 90 uomini e 62 donne, tutti visitati presso il Barnes-Jewish Hospital con i sintomi della COVID-19 (molti poi risultati positivi al tampone molecolare). Per gli oltre 140 che hanno avuto bisogno del ricovero ospedaliero, gli scienziati hanno analizzato i livelli ormonali a cadenza regolare, a 3, 7, 14 e 28 giorni dall'accesso in reparto.

Incrociando tutti i dati il professor Diwan e i colleghi non hanno rilevato alcuna correlazione tra ormoni e gravità della COVID-19 nelle donne, mentre negli uomini è emersa un'associazione significativa con i bassi livelli di testosterone. Gli uomini più gravemente ammalati avevano soltanto 19 nanogrammi di testosterone per decilitro di sangue (al terzo giorno), quelli gravi 53 nanogrammi per decilitro e quelli con una malattia meno grave 151 nanogrammi per decilitro. I medici considerano bassa la concentrazione di testosterone negli uomini adulti quando è pari o inferiore ai 250 nanogrammi. In parole semplici, più bassi erano i livelli di testosterone, maggiore era la gravità della patologia, il rischio di essere intubati, di finire in terapia intensiva e di morire per l'infezione da coronavirus SARS-CoV-2. Fra i pazienti ricoverati in 37 hanno perso la vita, fra i quali 25 uomini (il doppio delle donne).

“I gruppi di uomini che si stavano aggravando erano noti per avere un livello di testosterone generalmente più basso”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Sandeep Dhindsa, endocrinologo presso l'ateneo di Saint Louis e coautore dello studio. “Abbiamo anche scoperto che quegli uomini con COVID-19 che inizialmente non erano gravemente malati ma che avevano bassi livelli di testosterone, avevano maggiori probabilità di essere ricoverati in terapia intensiva o intubazione a due o tre giorni di distanza. Livelli più bassi di testosterone sembravano predire quali pazienti avevano maggiori probabilità ammalarsi gravemente nei giorni successivi”, ha aggiunto l'esperto. Gli scienziati hanno anche scoperto che gli uomini con meno testosterone avevano livelli di infiammazione più elevati e presentavano l'attivazione di specifici geni che regolano le funzioni degli ormoni sessuali. Poiché non è stato dimostrato alcun rapporto di causa-effetto tra concentrazioni del testosterone e severità della COVID-19, gli scienziati dovranno confermare i risultati dello studio con indagini più approfondite. I dettagli della ricerca “Association of Circulating Sex Hormones With Inflammation and Disease Severity in Patients With COVID-19” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Network Open.

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