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Covid 19

Bambini protetti dalla COVID con un terzo della dose di vaccino Pfizer prevista per gli adulti

Nei bambini tra i 5 e gli 11 anni di età sono sufficienti due dosi di vaccino Covid di Pfizer da 10 microgrammi ciascuna per ottenere la stessa risposta immunitaria osservata con le dosi standard per gli adulti, pari a 30 microgrammi. La casa farmaceutica americana ha appena depositato alla FDA la richiesta per l’uso di emergenza del vaccino nei piccoli.
A cura di Andrea Centini
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Per proteggere i bambini dalla COVID-19, la malattia provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, sono necessarie due dosi di vaccino esattamente come per gli adulti, tuttavia è sufficiente una concentrazione di principio attivo sensibilmente inferiore, pari a un terzo di quella standard. In termini squisitamente numerici, nei bambini tra i 5 e gli 11 anni bastano due dosi da 10 microgrammi ciascuna (anziché 30 microgrammi) per ottenere la stessa efficacia – e con la medesima sicurezza – dell'inoculazione prevista per le fasce di età più grandi. Il dato è specifico per il vaccino anti Covid a RNA messaggeroBNT162b2” (nome commerciale Comirnaty) messo a punto dal colosso farmaceutico americano Pfizer, in stretta collaborazione con la società di biotecnologie tedesca BioNTech.

Lo ha annunciato la stessa Pfizer in un comunicato stampa pubblicato alla fine di settembre, citando i promettenti risultati di uno studio di Fase 2 / 3 che ha coinvolto circa 2.300 bambini con un'età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Gli scienziati hanno determinato che nei piccoli le due dosi da 10 microgrammi (con la seconda a 21 giorni dalla prima) hanno garantito la stessa risposta immunitaria della doppia dose standard somministrata al gruppo di controllo, composto da giovani con età compresa tra i 16 e i 25 anni. Dal punto di vista immunitario, nei bambini di 5-11 anni è stata osservata una media geometrica dell'anticorpo neutralizzante contro il SARS-CoV-2 (GMT) pari a 1.197,6 (intervallo di confidenza al 95% [CI, 1106,1, 1296,6]), del tutto paragonabile al valore di 1146,5 (95% CI: 1045,5, 1257.2) evidenziato nel gruppo di partecipanti con 16 – 25 anni. In parole semplici, in entrambi i gruppi si è determinata una forte risposta immunitaria, pur con una significativa differenza nel dosaggio. I ricercatori di Pfizer hanno scelto la soluzione dei 10 microgrammi poiché considerata la migliore possibile per sicurezza, tollerabilità ed immunogenicità nei bambini. Per quanto concerne gli effetti collaterali non sono state osservate differenze statisticamente significative tra i vari gruppi, col vaccino risultato sicuro e ben tollerato in ogni fascia di età.

Estendere la vaccinazione anche ai più piccoli è considerato un passo importante nella lotta alla pandemia da larga parte della comunità scientifica. “Da luglio, i casi pediatrici di COVID-19 sono aumentati di circa il 240 percento negli Stati Uniti, sottolineando la necessità della vaccinazione per proteggere la salute pubblica. Questi risultati della sperimentazione forniscono una solida base per richiedere l'autorizzazione del nostro vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni e prevediamo di presentarli con urgenza alla FDA e ad altri regolatori”, aveva dichiarato l'amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla. La richiesta di autorizzazione per l'uso di emergenza è stata appena depositata presso la Food And Drug Administration (FDA), l'agenzia federale statunitense che si occupa di regolamentare farmaci, alimenti e terapie sperimentali. Si attende che lo stesso passaggio burocratico venga effettuato a breve presso l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e altre autorità sanitarie internazionali. Normalmente a seguito dell'approvazione dell'EMA arriva a stretto giro anche il via libera da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), pertanto la disponibilità del Comirnaty anche per i bambini italiani tra i 5 e gli 11 anni non dovrebbe essere lontana, qualora naturalmente non si evidenziassero problematiche nei dati depositati.

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