Bambini miopi a causa del lockdown: in un anno la vista è peggiorata del 40%
La pandemia di COVID-19 che stiamo ancora vivendo ha avuto un impatto sanitario, sociale ed economico devastante, che in molti non esitano a paragonare a quello di una grande guerra globale. Gli strascichi della diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 si faranno sentire a lungo, tra conseguenze a lungo termine della malattia, diagnosi ritardate per altre severe patologie e conseguenze sulla salute mentale, a causa della paura del contagio, dei lutti e delle restrizioni che ci hanno tenuti a lungo lontani da affetti, luoghi del cuore e routine quotidiane. Secondo gli esperti la pandemia avrà un altro grande "effetto collaterale": una vera e propria epidemia di miopia, che sta dilagando soprattutto tra bambini e adolescenti.
A causa dei lockdown e delle altre misure anti contagio che ci hanno confinati a casa, infatti, si è ridotta drasticamente l'esposizione alla luce solare. Essa gioca un ruolo fondamentale nel prevenire anomalie nel bulbo oculare, che a loro volta possono far accelerare il rischio di miopia. Come sottolineato a El Pais dalla dottoressa Carolina Picotti, oculista infantile presso il Pasteur Regional Hospital, tutto è legato alla dopamina, il cui rilascio nella retina è strettamente connesso all'esposizione (sicura) ai raggi solari. “Se i bambini non escono e non ricevono la luce solare, il loro corpo non genera questo neurotrasmettitore e si innesca la malattia”, ha dichiarato la scienziata. “Nessuna luce artificiale può sostituire i raggi del sole nella generazione della dopamina”, ha aggiunto la dottoressa Picotti.
La scienziata ha analizzato l'impatto della pandemia di COVID-19 sui disturbi della vista dei giovani argentini assieme ad altri oftalmologi, giungendo alla conclusione che, tra il 2019 e il 2020, la progressione della miopia è aumentata di ben il 40 percento nella fascia di età tra i 5 e i 18 anni, determinando un peggioramento della vista. “L'aumento percentuale della miopia non solo è molto alto, ma conferma l'ipotesi che fattori ambientali e non solo genetici possano aumentare o diminuire questa malattia”, ha affermato la dottoressa Picotti a El Pais. La progressione della miopia di norma tenderebbe a diminuire con la crescita dei bambini, ma nell'ultimo anno è aumentata. I risultati dello studio “Myopia Progression in Children During COVID-19 Home Confinement in Argentina” pubblicato in pre-print sull'autorevole rivista scientifica The Lancet concordano con quelli di una precedente indagine, guidata da scienziati dell’Università Emory di Atlanta. Gli studiosi coordinati dal professor Wang hanno dimostrato che nel 2020 la prevalenza di miopia rilevata tra i bambini (alunni di scuole cinesi) è stata fino a tre volte maggiore rispetto a quella osservata nel quinquennio antecedente. Nei piccoli di 6, 7 e 8 anni è stata osservata rispettivamente una perdita di 0,32, 0,28 e 0,29 diottrie.
La responsabilità, secondo gli esperti, sarebbe del lockdown ma anche delle numerose ore trascorse dietro agli schermi, sebbene ancora non ci siano evidenze scientifiche conclusive sull'associazione tra le ore passate dietro allo schermo di televisori, computer e smartphone e la miopia. “Non è ancora scientificamente provato che la luce degli schermi provochi miopia”, ha dichiarato la scienziata, pur sottolineando lo stress cui gli occhi sono sottoposti durante la visione degli schermi. Non a caso diverse indagini hanno rilevato secchezza oculare, vista affaticata, vista offuscata e mal di testa in relazione al tempo trascorso dietro agli schermi, aumentato moltissimo per i bambini durante la pandemia a causa della didattica a distanza. Poiché l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si aspetta che entro il 2050 che la metà della popolazione mondiale soffra di miopia, l'impatto della pandemia potrebbe aver accelerato e ampliato questo processo. Non va inoltre dimenticato che chi soffre del problema può sviluppare complicazioni come il glaucoma, la cataratta e il distacco della retina, che hanno un impatto significativo sulla qualità della vita.