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Bambini indaco: ecco chi sono realmente

Quella dei bambini indaco è una delle leggende New age più diffuse, purtroppo questa credenza sfocia anche nella pseudo-medicina, allontanando bambini affetti da disordini mentali dalle cure adeguate.
A cura di Juanne Pili
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indigo children

La parapsicologa Nancy Ann Tappe con la sua teoria del colore dell'aura è considerata la prima ad aver affermato l'esistenza dei bambini indaco, attraverso un libro che si collega pienamente al movimento New age: Understanding Your Life Through Color, del 1982. Il primo ad averne ipotizzato l'esistenza sarebbe stato in realtà il sensitivo Edgar Cayce. Lee Carroll e la moglie Jan Tober pubblicano vent'anni dopo The Indigo Children: The New Kids Have Arrived, rilanciando la teoria. Sarà questo testo a restare maggiormente impresso nella cultura New age. Studi scientifici che dimostrino l'esistenza di questo genere di esseri umani non ne esistono. Va precisato anche che la stessa parapsicologia è una pseudo-scienza. I poteri che i bambini indaco dovrebbero avere sono i più disparati:

  1. Caratteriali;
  2. Soprannaturali;
  3. Comunicazione con gli angeli.

Come si riconoscerebbe un bambino indaco?

E' difficile definire con esattezza cosa sia un bambino indaco. Si chiamano così proprio per il colore della loro aura, che si dovrebbe poter fotografare col metodo della "fotografia Kirlian"; si tratta della pratica più nota con cui la si riuscirebbe a individuare. Secondo le varie definizioni fornite questi possono avere capacità intellettive superiori alla media, che sfocerebbero anche nel soprannaturale, tuttavia nessuno è riuscito fino ad oggi a dimostrare queste peculiarità.

Non esistono studi in merito. Quando si arriva ad un controllo empirico tali poteri svaniscono. Fino al 2015 negli Stati Uniti era possibile ritirare un premio milionario se si fosse stati in grado di certificare particolari poteri o doti parapsicologiche, si tratta del cosiddetto premio Randi. Nessuno è mai riuscito a ritirarlo.

Aura e fotografia Kirlian. Si tratta di una tecnica per creare foto mediante corrente elettrica: viene immessa la pellicola fotografica sopra una piastra metallica; quindi si posiziona l'oggetto da fotografare direttamente sopra; la scarica elettrica tra oggetto e piastra produce nell'immagine che si ottiene un alone colorato, identificato come "aura" se la foto riguarda un essere vivente. Non è dato sapere allora come mai questa si registra anche negli oggetti inanimati, dato che quest'ultima dovrebbe indicare la presenza dell'anima. Questa credenza è ancora molto diffusa. Eppure già dal 1976 è stato dimostrato – con uno studio pubblicato su Science – cosa sia realmente: l’effetto in realtà è da imputare all'umidità dell'aria e alla carica elettrica che viene fatta passare per il corpo.

Sindrome da deficit di attenzione e iperattività

Questi bambini vengono spesso indicati tra quelli che sono affetti dalla Adhd (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), oltretutto questa non svanisce in età adulta. Il termine "bambini indaco" è quindi doppiamente improprio, dato che non riguarda solo l'infanzia.

Le cause sono ancora controverse, si suppone che i fattori genetici possano essere determinanti. Sono stati riscontrati tratti tipici in bambini che avevano subito violenze e abusi. L'Istituto nazionale di salute mentale americano sostiene che l'Adhd è il disordine mentale infantile più comunemente diagnosticato. Essa colpisce dal 3 al 5% di tutti i bambini in età scolare.

Al solito ci si approfitta della debolezza dei genitori, i quali possono sentirsi rassicurati nel sapere che i propri figli non avrebbero alcun disturbo, anzi sarebbero superdotati e destinati – secondo le dottrine New age – a divenire l'avanguardia di un nuovo traguardo dell'evoluzione umana, allontanando così i bambini dalle cure reali.

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