Autismo, il trapianto di feci dimezza i sintomi: ecco perché l’intestino è importante
Il trapianto di feci in soggetti con disturbo dello spettro autistico ha portato, nel giro di due anni, ad una riduzione del 45% dei sintomi tipici di questa condizione legati al linguaggio, alle interazioni sociali e al comportamento. Gli scienziati ci spiegano perché il trapianto di feci possa essere un valido aiuto per le persone con disturbo dello spettro autistico.
Trapianto di feci e autismo. Gli esperti sono partiti dall’importanza che il nostro microbioma intestinale ha in relazione alla digestione del cibo, ma anche all’allenamento del nostro sistema immunitario per evitare le crescita e diffusione di batteri pericolosi. Recenti studi però hanno dimostrato anche che il microbioma intestinale influenza anche la comunicazione del nostro cervello e, in generale, la salute neurobiologica. Considerati i sintomi tipici del disturbo dello spettro autistico, che riguardano difficoltà a comunicare, ad avere interazioni sociali e a mettere in atto comportamenti ripetitivi, gli scienziati si sono chiesti se il trapianto di feci potesse essere un valido aiuto.
Lo studio. Gli scienziati hanno così coinvolto alcuni bambini a cui era stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico e li hanno sottoposti a Terapia di Trasferimento del Microbiota, uno speciale tipo di trapianto fecale. Nel corso di due anni, i ricercatori hanno notato un miglioramento delle condizioni di salute dell’intestino dei bambini, ma anche dei sintomi legati all’autismo. In particolare, gli esperti hanno registrato una riduzione del 45% dei sintomi legati a questa condizione. “Molti bambini con autismo hanno problemi gastrointestinali e alcuni studi, incluso il nostro, hanno scoperto che questi bambini hanno anche sintomi peggiori correlati all’autismo. In molti casi, quando si è in grado di trattare questi problemi gastrointestinali, i loro il comportamento migliora” spiega Krajmalnik-Brown
Intestino e comportamento. Avere problemi intestinali, come costipazione e diarrea, crea un disagio e dolori che portano ad irritabilità, riduzione dell’attenzione e dell’apprendimento e ha un impatto negativo sul comportamento. Circa il 30-50% delle persone con autismo ha problemi gastrointestinali cronici. All’inizio dello studio, i bambini autistici mostravano una ridotta diversità di batteri intestinali rispetto ai bambini senza autismo, anche per quanto riguardvaa quelli utili, come il Bifidobacterium e il Prevotella. Grazie al trapianto, nell’intestino dei bambino è incrementata la diversità di batteri e la presenta del Bifidobacterium e del Prevotella. Aiutare l’intestino dunque può aiutare a migliorare i sintomi dell’autismo.