Asteroide dell’ultimo minuto sta per sfiorarci e passerà più vicino della Luna: cosa rischiamo

Venerdì 2 marzo alle 6:54 (ora italiana) un asteroide appena scoperto e chiamato 2018 DV1 sorvolerà il nostro pianeta ad appena 105mila chilometri di altezza. Dal punto di vista astronomico si tratta praticamente di una ‘carezza' alla Terra, considerando che è una distanza inferiore di circa tre volte rispetto a quella che ci separa dalla Luna (in media 384mila chilometri). Fortunatamente, dai calcoli effettuati dagli astronomi, la sua traiettoria è totalmente innocua, dunque non c'è alcun rischio di impatto con la superficie terrestre.
Il ‘sasso spaziale', un classico NEO (Near-Earth Object, un oggetto del Sistema solare che può intercettare l'orbita della Terra), è stato individuato per la prima volta lunedì 26 febbraio dai ricercatori del Mount Lemmon Observatory in Arizona. Le sue caratteristiche sono state tuttavia definite grazie ad osservazioni più accurate, con i telescopi dell'International Astronomical Union's Minor Planet Center di Cambridge, nel Massachusetts.
Dalle analisi è emerso che 2018 DV1 ha una lunghezza compresa tra i 5,6 e i 12 metri, dunque si tratta di un piccolo asteroide, con dimensioni che spaziano fra quelle di una grossa vettura e uno scuolabus. Di oggetti simili a questo ne transitano parecchi sopra le nostre teste, e ora che abbiamo strumenti più efficaci riusciamo a intercettarli e monitorarli più efficacemente. Per quanto piccolo, l'asteroide non ha dimensioni troppo distanti da quello protagonista dell'evento di Čeljabinsk, che esplose il 15 febbraio 2013 sui cieli della Russia provocando oltre mille feriti.

Pur transitando a una distanza così ravvicinata, 2018 DV1 è troppo piccolo per essere osservato con strumenti amatoriali; serve infatti un telescopio attorno ai 40 centimetri di diametro per poterlo apprezzare. Per chi non dovesse disporre di un simile strumento, si potrà seguire la diretta streaming sul sito del Virtual Telescope Project alle 7 del mattino di venerdì 2 marzo. L'astrofisico italiano Gianluca Masi controllerà un telescopio del Tenagra Observatories in Arizona, che intercetterà il visitatore spaziale durante il suo ravvicinatissimo flyby.