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Assurdo parassita scoperto nella bocca di un pesce: si è sostituito alla lingua dopo averla staccata

I crostacei isopodi del genere Cymothoa sono noti col nome di “parassiti mangia-lingua” poiché recidono e succhiano i vasi sanguigni alla base della lingua delle vittime, che poco dopo necrotizza e cade. A quel punto il parassita si aggancia al moncone e il pesce lo utilizza come fosse la sua lingua naturale. Un’ombrina colpita dal crostaceo è stata rinvenuta nelle acque del del Galveston Island State Park.
A cura di Andrea Centini
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Il crostaceo parassita rinvenuto nella bocca del pesce. Credit: Galveston Island State Park - Texas Parks and Wildlife/Facebook
Il crostaceo parassita rinvenuto nella bocca del pesce. Credit: Galveston Island State Park – Texas Parks and Wildlife/Facebook

Nel Parco Statale dell'Isola di Galveston, in Texas, è stato rinvenuto un pesce colpito da una delle forme di parassitismo più inquietanti – e a suo modo mostruosa – del regno animale. L'ombrina atlantica (Micropogonias undulatus) protagonista di questa storia ha infatti avuto l'enorme sfortuna di imbattersi in un crostaceo dell'ordine degli Isopodi, conosciuto col poco rassicurante nome di “parassita mangia-lingua”. Questi crostacei si agganciano alle branchie dell'ospite e con le loro appendici recidono i vasi sanguigni alla base della lingua, fin quando l'organo non necrotizza e cade. A quel punto il crostaceo – che si è nutrito del sangue del pesce – prende “alloggio” all'interno della bocca, ancorandosi al moncone della lingua. Da quel momento il pesce utilizzerà l'indesiderato compagno come fosse la sua lingua naturale, fin quando il crostaceo – del genere Cymothoa – non completerà il suo complesso ciclo riproduttivo e si staccherà. È tipicamente la femmina a rimpiazzare la lingua dei pesci.

Nella foto condivisa su Facebook dal profilo ufficiale del Galveston Island State Park – Texas Parks and Wildlife si può osservare l'ombrina con la bocca aperta e al suo interno il crostaceo girato di lato, con la sua serie di zampe. Probabilmente il pesce è stato parassitato dalla specie Cymothoa exigua, una delle più studiate dagli esperti. Come emerso dallo studio “A New Host and Reproduction at a Small Size for the “Snapper-Choking Isopod” Cymothoa excisa (Isopoda: Cymothoidae)” pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Journal of Crustacean Biology, questo isopode è noto per colpire con predilezione proprio questa ombrina che vive nell'Oceano Atlantico.

Un altro pesce parassitato. Credit: Wikipedia
Un altro pesce parassitato. Credit: Wikipedia

Le femmine di Cymothoa exigua raggiungono una lunghezza massima di circa 3 centimetri e una larghezza di 1,5 centimetri. Occupano quasi tutta l'apertura buccale del pesce parassitato, rendendogli più complicata la respirazione e l'alimentazione. Del resto gestire una lingua che si muove con tutte quelle zampe non deve essere esattamente comodo, sebbene, in base quanto rilevato dagli studi, i pesci parassitati non cambino abitudini alimentari. Le vittime possono comunque avere dimensioni inferiori rispetto ai conspecifici non parassitati; secondo gli studiosi ciò sarebbe dovuto al minor assorbimento di ossigeno legato all'ingombrante presenza nella bocca. Il crostaceo vive la sua vita da parassita continuandosi a nutrire del sangue e del muco prodotto dal pesce. Come spiegato nel post pubblicato su Facebook, questa forma di parassitismo è l'unica nota in cui un parassita sostituisce funzionalmente un organo dell'ospite.

Credit: Wikipedia
Credit: Wikipedia

Come indicato è la femmina a prendere "casa" nella bocca, ma il ciclo ha inizio quando il pesce viene attaccato da una o più larve, ancora sessualmente indifferenziate. Si ritiene che le larve maturino inizialmente in maschi, più piccoli delle femmine, e solo in presenza di più esemplari uno si differenzierebbe in femmina, iniziando così la sua operazione di sostituzione della lingua. A quel punto viene fecondata da uno dei maschi attaccati alle branchie e si determina la riproduzione. Al termine del ciclo il pesce mutilato viene abbandonato al suo destino.

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