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Arriva il cioccolato che non si scioglie

Il gruppo britannico Cadbury annuncia la produzione di un cioccolato che resiste alle alte temperature: sarà commercializzato nei Paesi più caldi.
A cura di Redazione Scienze
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Non sarà esattamente come le meraviglie che inventava Willy Wonka, ma qualche vantaggio certamente lo offrirà: il nuovo cioccolato che verrà prodotto dal gruppo britannico Cadbury, infatti, potrà affrontare serenamente le alte temperature senza sciogliersi al caldo, appiccicandosi miseramente all'involucro in cui è confezionato. A cosa serve? Forse agli inglesi che lo hanno creato praticamente a nulla, ma certamente per Brasile ed India (tra i Paesi in cui probabilmente verrà distribuito) potrebbe rivelarsi molto utile.

Al momento in attesa della registrazione del brevetto, il nuovo cioccolato ha la caratteristica di poter resistere anche per ore ai 40° senza liquefarsi, contrariamente a quanto accade con il cioccolato tradizionale che, normalmente, intorno ai 37° inizia lentamente (ed inesorabilmente) a fondersi. Il tutto è stato ottenuto attraverso una lieve modifica del processo di preparazione delle barrette: al momento di unire i diversi ingredienti (cacao, olio vegetale, burro di cacao, zucchero, latte) le materie vengono ridotte in frazioni più piccole di quanto accade normalmente mentre le minuscole particelle di zucchero sono coperte con una quantità di burro di cacao inferiore a quella utilizzata di solito. Sostanzialmente, riducendo la materia grassa, si riduce anche la sua capacità di sciogliersi a causa del calore.

La multinazionale Kraft ,che ha acquisito da anni il gruppo britannico Cadbury, ha già fatto sapere che le barrette di cioccolato che non si fonde saranno a disposizione dei mercati di Paesi caldi dove effettivamente la loro peculiarità sarà sfruttata al meglio; suscitando però le polemiche di quanti vorrebbero far assaggiare anche "in patria" il frutto di una innovazione tutta made in England. Eppure, a quanto pare, non è il caso di "scaldarsi" tanto per l'eventuale perdita perché, secondo quanto spiegato dai vertici dell'azienda, in realtà il cioccolato in questione sarebbe decisamente meno gustoso di quello tradizionale: forse bisognerà assaggiarlo per saperlo, la sola cosa certa è che difficilmente potrebbe essere più buono.

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