Arma ipersonica top-secret esplode in Alaska
In un'ora può arrivare ovunque, ma la sua "vita" è durata appena quattro secondi. Il test dell'arma supersonica degli Stati Uniti non è andata a buon fine a causa – fa sapere il Pentagono – di un guasto ai computer. Intorno alle 12.30 locali di lunedì 25 agosto il razzo si è levato da Kodiak in Alaska e probabilmente lo stesso comando lo ha fatto ripiegare verso il basso per questioni – spiega ancora il Pentagono – di "sicurezza pubblica". Alcuni testimoni hanno infatti spiegato a radio KMXT di aver visto l'arma levarsi in cielo e poi girare subito verso il suolo. L'esplosione è stata descritta come "spaventosa" e forte ed è stata documentata da Scott Wight, che ha scattato una foto dell'impatto da Cape Greville a Chiniak, a circa 20 km dalla rampa di lancio.
L'arma, secondo le intenzioni degli esperti, dovrà raggiungere una velocità di 5 Mach che le permetterà di raggiungere qualsiasi luogo sulla terra in appena un'ora dall'ordine di lancio. L'arma, sviluppata dalla Sandia National Laboratory e dall'esercito degli Stati Uniti, porta con sé l'interrogativo sui motivi che stanno spingendo la superpotenza oltreoceano a sviluppare un missile supersonico. James Acton, un analista della difesa presso il Carnegie Endowment for International Peace, ha osservato che il Pentagono non si è mai espresso sull'uso di tale arma, ma che è tuttavia possibile che l'impulso possa essere stato dato tanto dalla lotta internazionale al terrorismo, quanto dallo sviluppo missilistico di eserciti potenzialmente ostili come quelli dell'Iran e della Corea del Nord. Altra ipotesi è che il missile supersonico sia in realtà parte di una corsa agli armamenti a cui starebbe partecipando anche la Cina.
In ogni caso, ha fatto sapere Riki Ellison, fondatore della difesa antimissile Advocacy Alliance, il fallimento di lunedì non dovrebbe compromettere l'ulteriore sviluppo del missile, perché si tratta di un "programma troppo importante".