Approda sulle tavole americane il salmone geneticamente modificato
Secondo la Food and Drugs Administration non ci sarebbero differenze, in termini di sicurezza alimentare, tra un salmone d'allevamento non ingegnerizzato ed un salmone AquAdvantage, il pesce della AquaBounty Technologies, geneticamente modificato e a crescita rapida.
Quindi, con una decisione storica, per la prima sulle tavole dei cittadini statunitensi approderà un animale GM che può essere mangiato poiché non ritenuto in alcun modo dannoso per la salute; naturalmente si tratta anche della prima volta in assoluto al mondo.
Nella stessa nota in cui la FDA comunica l'approvazione, è anche spiegato che è stata accertata l'assenza di significativo impatto sull'ambiente degli Stati Uniti: in altri termini, che le misure di isolamento delle strutture per acquacoltura a terra utilizzate dall'azienda (situate a Panama e in Canada) dovrebbero rendere estremamente improbabile l'ipotesi che un pesce posa scappare e stabilirsi in natura.
Non ne sono del tutto convinti i detrattori di AquAdvantage, quelli che hanno coniato per il pesce il soprannome Frankenfish i quali sostengono anche che il prodotto incontrerà non poche difficoltà nel momento in cui si affaccerà sui mercati: è comprensibile, infatti, una certa sfiducia da parte dei consumatori.
Ma cos'ha di speciale il salmone geneticamente modificato? Principalmente il fatto che cresce talmente velocemente da raggiungere le dimensioni adatte alla vendita nella metà del tempo impiegato da un salmone non ingegnerizzato. Questo accade perché il suo corredo genetico di salmone atlantico è stato arricchito da un gene dell'ormone della crescita proveniente dal salmone reale, mentre l'espressione di questo è ulteriormente potenziata dal gene di un altro pesce appartenente alla famiglia della Zoarcidae.
Nonostante il "puzzle genetico" che desta inquietudine in molti, però, il suo profilo di sicurezza, valutato nel corso degli ultimi vent'anni, è stato ritenuto idoneo al consumo alimentare. In ogni caso, per venire incontro alle richieste sia dei consumatori sia dei rivenditori, l'agenzia americana sta rilasciando documenti con le linee guida per l'etichettatura: quelli che lo vorranno, su base volontaria dato che non esiste l'obbligo per legge di indicarlo, potranno scrivere se il prodotto è geneticamente ingegnerizzato o meno.