Api, vespe e calabroni: cosa fare in caso di puntura e come ridurre i rischi

Quante volte vi è capitato di fuggire alla vista di un’ape, una vespa o un calabrone? Questi animali infatti riescono a terrorizzarci molto di più di quanto dovremmo, la paura dello shock anafilattico mista all’ansia del dolore della puntura trasformano praticamente chiunque in un velocista. Scappare però è la strada più facile per andare incontro al pungiglione. In Italia ogni anno vengono punte circa 5 milioni di persone e da 1 a 8 italiani su 100 sviluppano una reazione allergica che può essere locale e poco importante o grave, come lo shock anafilattico: nei casi peggiori può portare anche alla morte. Cosa fare dunque per ridurre il rischio di essere punti? Alla domanda rispondono Federasma e Allergie onlus-Federazione italiana pazienti attraverso la campagna di informazione “Punto nel Vivo”.
- Evitare di fermarsi a lungo in punti vicino a piante in fiore o alberi da frutto
- Profumi dolci, deodoranti e repellenti per le zanzare attraggono gli imenotteri
- I vestiti sono importanti, meglio optare per pantaloni e maglie a manica lunga e cappello. In caso di giardinaggio usare anche i guanti.
- I colori, bianco beige e verde sono consigliati più di quelli sgargianti che tendono ad attirare le api.
- Quanto alle scarpe, meglio chiuse ed evitare di camminare scalzi
- Frutta, dolci, gelati e panini attirano vespe e calabroni, così anche le bibite che contengono zucchero
- Chiudere bene la spazzatura e i sacchetti all’interno
- Le vespe regine possono vivere in stivali, cassetti, armadi e guanti, controllare sempre i vestiti prima di indossarli
- Non uccidere gli insetti senza motivo perché potrebbero essercene altri nelle vicinanze. Le api, ad esempio, ‘richiamano’ le altre con un allarme in caso di puntura.
- Prima di pulire o fare giardinaggio, controllare l’eventuale presenza di nidi
- In caso di attacco, coprire il capo
Se invece siete stati punti? Ecco cosa fare.
- Se il pungiglione è ormai nella pelle, toglierlo con l’utilizzo di un ago o una carta plastificata (come una carta di credito).
- Attenzione alla pinzetta: se può sembrare la scelta più ovvia, in realtà il rischio è di ‘spremere’ il veleno rimasto nel pungiglione nel tentativo di estrarlo
- Disinfettare con acqua ossigenata
- Applicare ghiaccio o acqua molto fredda per ridurre l’assorbimento del veleno e il dolore
- Applicare una crema al cortisone
- In caso di punture in zone delicate (interno bocca, occhi, naso) o di punture plurime, recarsi al pronto soccorso.