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Antibiotici, quali sono gli effetti collaterali più comuni

Problemi gastrointestinali, acufene, macchie sulla pelle e reazioni allergiche sono alcuni dei più comuni effetti collaterali degli antibiotici, ma in alcuni casi possono palesarsi anche danni agli organi e shock anafilattico. Da non sottovalutare lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici, legato all’uso improprio di questi preziosi farmaci.
A cura di Andrea Centini
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Credit: qimono
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Gli antibiotici sono tra i farmaci più utilizzati in assoluto, e come qualsiasi altra tipologia di medicinale possono avere controindicazioni e dar vita a effetti collaterali e reazioni avverse, sino a scatenare un vero e proprio shock anafilattico nei soggetti sensibili a determinati composti. Da quando furono messi a punto per la prima volta, negli anni '30 del secolo scorso, ne sono stati creati moltissimi, sia di tipo naturale (antibiotici propriamente detti) che di tipo sintetico (chemioterapici battericidi); per questa ragione è impossibile tracciare un elenco dettagliato e completo degli effetti collaterali. Ciò nonostante, proprio in virtù del loro meccanismo di azione, esistono effetti ascrivibili praticamente all'intero gruppo, più altri che caratterizzano le classi principali. Vediamoli assieme.

Diarrea, nausea e altri problemi gastrointestinali

Come suggerisce l'etimologia greca del nome, gli antibiotici sono “contro la vita”, cioè progettati per uccidere i microorganismi patogeni, ma questi farmaci non possono discernere tra un batterio buono e uno cattivo. Poiché il nostro organismo è densamente popolato da batteri simbionti, come quelli della preziosa flora batterica intestinale, gli antibiotici possono aggredirli e creare disequilibri. Non è un caso che in associazione alle terapie antibiotiche vengano somministrati dei gastroprotteori e dei fermenti lattici, proprio per rimpolpare le fila dei batteri utili eliminati Quando si palesano disequilibri ai danni della flora batterica intestinale possono comparire diarrea, nausea e difficoltà digestive di vario tipo, che sono tra gli effetti collaterali più comuni legati agli antibiotici.

Candidosi

La candidosi (o candidiasi), un'infezione provocata dai funghi del genere Candida e in particolar modo dal Candida albicans, è estremamente comune perché questo organismo vive normalmente sul nostro corpo, in particolar modo nei genitali femminili. In condizioni normali il fungo viene tenuto a bada dal sistema immunitario e da popolazioni batteriche che condividono lo stesso spazio, ma se i microorganismi vengono sterminati dagli antibiotici, esso può moltiplicarsi indisturbato e dar vita all'infezione.

Fotosensibilità, acufene e secchezza delle fauci

Alcuni antibiotici – in modo specifico le tetracicline – possono influenzare le cellule dell'epidermide rendendole più suscettibili ai raggi ultravioletti, che interagiscono con il farmaco. L'esposizione al sole durante una terapia antibiotica può dunque determinare arrossamenti, irritazioni e macchie sulla pelle. L'acufene, cioè la percezione di fischi e ronzii nelle orecchie, può comparire nel caso l'antibiotico fosse in grado di reagire col delicatissimo ambiente dell'orecchio interno. In alcuni casi questi farmaci possono innescare la secchezza delle fauci, cioè la sensazione di avere la bocca secca.

Reazioni allergiche e shock anafilattico

Come avviene per qualsiasi altra sostanza, anche di tipo alimentare, gli antibiotici sono composti da molecole che in alcune persone possono innescare una reazione allergica. Normalmente essa si palesa con irritazioni della pelle e prurito, e sparisce non appena si smette di assumere il farmaco, ma nei soggetti più sensibili può scatenare difficoltà respiratorie e danni agli organi. Il rischio peggiore è lo shock anafilattico, una reazione sproporzionata del sistema immunitario che può portare rapidamente alla morte del soggetto colpito. Non a caso si tratta di una vera e propria emergenza medica.

Antibiotico-resistenza

La resistenza agli antibiotici rappresenta una delle conseguenze più serie legate all'abuso di questi farmaci, ed è considerata una minaccita globale. Si stima che nel 2050 i "super batteri" scaturiti da questo processo uccideranno una persona ogni 3 secondi. Utilizzando questi medicinali in modo inappropriato, infatti, si tende a fortificare i batteri, rendendoli immuni attraverso un processo di selezione naturale. In parole semplici, il farmaco non li uccide tutti, ma lascia in vita quelli che esprimono geni in grado di resistere all'azione del medicinale; generazione dopo generazione i batteri sopravvissuti diventano sempre più forti sino a rendere completamente inutile l'antibiotico che li ha fortificati. Ecco perché gli antibiotici vanno usati con parsimonia e solo sotto indicazione del medico. Tra gli errori più comuni c'è la credenza di poter debellare influenza e raffreddore con gli antibiotici, ma si tratta di infezioni virali, dunque di natura completamente diversa.

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