Anche i giovani che superano una forma lieve di Covid-19 rischiano danni a cuore e vasi sanguigni
L’infezione da coronavirus può avere conseguenze sul sistema cardiovascolare anche nei giovani e in coloro che manifestano una forma lieve di Covid-19. Lo indicano i risultati di uno studio pubblicato su Experimental Physiology dai ricercatori dell’Appalachian State University di Boone, negli Stati Uniti, che hanno indagato sull’impatto su cuore e vasi sanguigni delle forme meno gravi della malattia, valutando le condizioni di salute di un gruppo di quindici ventenni che, in seguito all’infezione, non ha richiesto il ricovero in ospedale. Nonostante tutti abbiano manifestato solo sintomi minori, l’indagine ha evidenziato cambiamenti significativi nella funzione dei vasi sanguigni nelle 3-4 settimane successive alla diagnosi di Covid-19.
Rischio di danni a cuore e vasi sanguigni
In particolare, i ricercatori hanno osservato che l’arteria carotide, uno dei più grandi tronchi arteriosi che irrora il sistema nervoso centrale e le strutture facciali, era in media del 27% più rigida e del 22% meno elastica del normale. Anche l’aorta, la principale arteria che trasporta il sangue al cuore, ha mostrato una maggiore rigidità. Cambiamenti che, nel complesso, aumentano il rischio di condizioni cardiovascolari, come lesioni del miocardio, aritmie, sindrome coronarica acuta e la formazione di coaguli nel sangue, anche nei giovani in salute e senza problemi di salute sottostanti.
Nell’ambito della ricerca, gli studiosi seguiranno questi giovani pazienti per sei mesi, valutando se e quando la salute arteriosa andrà migliorando. Ulteriori indagini punteranno dunque a determinare l’impatto a lungo termine dell’infezione e gli eventuali fattori di rischio associati. “La sintomatologia di questi giovani adulti potrebbe migliorare – indicano gli studiosi – ma la loro salute arteriosa potrebbe non riprendersi così rapidamente, il che potrebbe avere un significato per la loro salute cardiaca”.
D’altra parte, l’analisi finora condotta ha fornito “un’ulteriore prova dei disturbi cardiovascolari tra i giovani adulti dopo l’infezione da Sars-Cov-2 – concludono gli autori dello studio – . Tali disturbi dovrebbero dunque essere considerati tra le complicanze cardiovascolari associate alla malattia”.