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Anche i chili di troppo aumentano il rischio di forme gravi di Covid-19

Non solo l’obesità ma anche il sovrappeso espone a un maggiore rischio di sviluppare una forma grave di malattia. Lo riportano i CDC indicando i risultati di una serie di studi, tra cui un’indagine condotta nel Regno Unito e un report Usa.
A cura di Valeria Aiello
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Anche il sovrappeso espone a un maggiore rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19. Lo riportano i Center for Disease Control and Prevention (CDC), l’organismo di controllo e prevenzione delle malattie negli Stati Uniti, indicando che quasi tre quarti degli americani sono esposti a un più alto rischio di malattia grave in caso di infezione da coronavirus. “È importante assicurarsi che il pubblico e le persone siano consapevoli di questo potenziale rischio –  affermano i CDC – . ll messaggio è quello di sforzarsi di apportare cambiamenti salutari su base giornaliera, attraverso scelte alimentari sane, scelte sull'attività fisica e dormire a sufficienza”.

Aumento del rischio di forme gravi di Covid-19

I nuovi calcoli dei CDC evidenziano infatti che il 40% degli adulti statunitensi è obeso e un altro 32% è in sovrappeso.  “Questo espande notevolmente il rischio a una parte piuttosto grande della popolazione degli Stati Uniti – dice Barry M. Popkin, professore di Nutrizione presso l’Università della Carolina del Nord che ha revisionato 75 studi pubblicati fino allo scorso agosto, associando all’obesità il doppio delle probabilità di ospedalizzazione e quasi il doppio delle probabilità di cure intensive rispetto alle persone normopeso. Lo studio di Popkin e colleghi non è però riuscito a distinguere tra il rischio legato al sovrappeso e all’obesità, un aspetto su cui si è invece concentrata l’attenzione di un piccolo numero di studi, inclusi un documento sui fattori di rischio per forme gravi di Covid-19 tra i pazienti del Regno Unito e un report statunitense che analizza i risultati su oltre 500 pazienti ricoverati tra marzo e aprile presso la Downstate Health Sciences University di Brooklyn. Tra questi pazienti, il 43% era obeso, il 30% in sovrappeso e il 27% normopeso.

I risultati del rapporto Usa, pubblicati sull’International Journal of Obesity. hanno mostrato un aumento del rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19 sia nelle persone obese (cioè con un indice di massa corporea BMI superiore a 30), sia nelle persone in sovrappeso (BMI compreso tra 25 e 29), indicando che al sovrappeso è associato un aumento del rischio di mortalità per Covid-19. “Mentre l’obesità ha aumentato il rischio di morte del 30% – spiegano gli studiosi – i pazienti in sovrappeso avevano una probabilità aumentata del 40% rispetto alle persone con BMI normale”.

Lo studio britannico, pubblicato sulla rivista Brain, Behaviour and Immunity, ha invece esaminato l’impatto di fattori di rischio legati allo stile di vita (fumo, consumo di alcol e i livelli di attività) sull’infezione da coronavirus in circa 390mila persone, di cui 760 positive. Le persone obese avevano circa il doppio delle probabilità di essere ricoverate in ospedale rispetto a chi è normopeso, a fronte del 30% in più di probabilità delle persone in sovrappeso.

Il sovrappeso – ha spiegato il dottor Popkin – è molto diverso dalle altre malattie in termini di infiammazione perché il tessuto adiposo rimane infiammato per un lungo periodo. Con il passare del tempo, questa infiammazione influisce maggiormente sulla funzione immunitaria. È un’offesa continua”. Oltre ad obesità e sovrappeso, altre condizioni hanno dimostrato di aumentare il rischi legati alla malattia da coronavirus. Prove limitate dell’associazione di una maggiore gravità della malattia includono l’asma, malattie cerebrovascolari e fibrosi cistica. Le condizioni per cui è stato chiaramente dimostrato che aumentano il rischio di sviluppare forme più gravi di Covid-19 comprendono tumori,  malattie renali croniche e patologie cardiovascolari.

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