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Allergia, svolta storica: scoperto anticorpo che previene la reazione. È derivato dai lama

L’anticorpo, chiamato 026 sdab, attacca direttamente le immunoglobuline E (IgE) e impedisce loro di legarsi a specifici recettori, bloccando la reazione allergica prima che avvenga. Sperimentato con successo in laboratorio.
A cura di Andrea Centini
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Identificato un nuovo anticorpo derivato dai lama che potrebbe mettere la parola fine a tutte le reazioni allergiche, comprese quelle che comportano il pericolosissimo shock anafilattico. L'incredibile scoperta è stata fatta da un team di ricerca internazionale composto da studiosi dell'Università di Aarhus (Danimarca) e dell'Università di Marburgo (Germania), che erano a caccia di nuovi metodi per migliorare i trattamenti già esistenti contro l'allergia. I ricercatori, coordinati dal professor Edzard Spillner, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell'ateneo danese, si sono invece imbattuti in un anticorpo specifico che è in grado di inattivare completamente i processi allergici.

Ma come funziona questo anticorpo? Com'è noto, una reazione allergica deriva da una risposta del sistema immunitario provocata dal contatto con determinate sostanze chiamate allergeni (come ad esempio il veleno degli insetti e alcuni alimenti). Nei soggetti predisposti, quando ciò si verifica, vengono prodotte enormi quantità di un anticorpo chiamato immunoglobulina E (IgE), una grande molecola a forma di Y che si attacca alle cellule immunitarie responsabili del rilascio delle sostanze chimiche necessarie per aggredire gli “invasori”. Questi composti (come l'istamina) sono a loro volta responsabili dei sintomi allergici comuni, come le riniti con naso che cola, ma anche del temuto shock anafilattico. Gli antistaminici e altri farmaci contro le allergie normalmente colpiscono proprio questi composti, ma i ricercatori coordinati dal professor Spillner hanno pensato di attaccare direttamente gli anticorpi IgE, prevenendo quindi la reazione alla fonte. Il nuovo anticorpo, chiamato 026 sdab e derivato dai lama, tecnicamente impedisce alle IgE di legarsi a due recettori specifici (CD23 e FceRI) e quindi blocca le reazioni allergiche prima che avvengano.

“Una volta che le IgE sulle cellule immunitarie possono essere eliminate, non importa che il corpo produca milioni di molecole di IgE allergene-specifiche”, ha sottolineato il professor Spillner. “Quando possiamo rimuovere il grilletto – ha aggiunto lo specialista – la reazione allergica e i sintomi non si verificano”. Al momento l'anticorpo è stato testato con successo sul sangue di pazienti colpiti da specifiche allergie (polline di betulla e veleno di insetti), riuscendo a ridurre in soli 15 minuti il 30 percento delle IgE e ottenendo risultati ancora superiori in tempi maggiori.

A differenza di una terapia anti-IgE già presente sul mercato, l'omalizumab che non sempre è efficace, questo anticorpo può essere somministrato anche per inalazione e ingestione, senza dunque passare per le iniezioni, migliorando l'accessibilità e la qualità della vita dei pazienti. Naturalmente prima che un farmaco basato su di esso arrivi in commercio saranno necessari numerosi studi clinici per verificarne la sicurezza sull'uomo, ma i ricercatori sono convinti che 026 sdab (e altre molecole affini) saranno alla base di medicinali rivoluzionari contro tutte le allergie. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications.

[Credit: cenczi]

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