Allarme siccità in Italia, preoccupa l’assenza di neve e di acqua
La Coldiretti non ha dubbi: il clima decisamente non invernale sta provocando gravi danni e la siccità inizia a far preoccupare seriamente, visto che i livelli idrometrici raggiunti da fiumi come il Po sono inferiori di 2 metri rispetto al 2015 e sono invece simili a quelli che si registrano d'estate. Non se la passano meglio i laghi, dove, spiega sempre Coldiretti, il Lago Maggiore è al 17% della sua capacità, il Lago di Como al 12% e il Garda al 33%. Responsabile di questa situazione sono le ridotte piogge (-60%) che hanno portato lo scorso dicembre ad essere considerato il più secco da 215 anni, da quando cioè i ricercatori hanno iniziato le rilevazioni.
Il 2015, classificato come l'anno più caldo di sempre, ha provocato un importante “sconvolgimento dell’ambiente dove si trovano mandorli, susini e peschi fioriti in grande anticipo”, tanto è vero che in molte zone d'Italia sembra essere già arrivata la primavera mentre dei celebri giorni della merla di fine gennaio, che dovrebbero rappresentare quelli più freddi dell'anno, non c'è stata traccia.
Conseguenza di questo clima anomalo è anche l'assenza di neve sulle montagne che, oltre a rappresentare un danno economico per coloro che gestiscono attrezzature e strutture basate sul turismo sciistico, non riesce a garantire la giusta scorta idrica per i raccolti agricoli e per la flora e la fauna che ne dipendono.
Che siamo di fronte a cambiamenti climatici importanti è ovvio, ma quali potranno essere le vere conseguenze? E come dobbiamo intervenire? L'idea di Coldiretti è quella di “intervenire subito, portando acqua ai laghi e alzando il deflusso minimo vitale per evitare rischi di desertificazione del territorio con gravi ricadute sull'economia agricola e sull'equilibrio ambientale”. Insomma agire prima che sia troppo tardi.