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Alga ito-mozuku, il superfood giapponese contro cancro e invecchiamento non ha più segreti

Ricercatori giapponesi dell’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University per la prima volta sono riusciti a sequenziare il genoma dell’alga bruna ito-mozuku, un “superfood” ricchissimo di sostanze antitumorali e antiossidanti. Grazie a questa scoperta sarà più facile trasferire i benefici ad altre specie e migliorare i metodi di coltivazione.
A cura di Andrea Centini
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Credit: DryPot
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Per la prima volta è stato sequenziato il genoma dell'alga bruna ito-mozuku (Nemacystus decipiens), una specie annoverata tra i cosiddetti “superfood” (superalimenti) grazie alla presenza di sostanze estremamente benefiche per la salute. Nello specifico, si tratta dei polisaccaridi solfati chiamati fucoidan, composti viscidi dalle spiccate proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie che sarebbero in grado di prevenire la formazione di coaguli di sangue e persino ostacolare la formazione di tumori maligni. L'iconica longevità dei giapponesi sarebbe in parte legata proprio al consumo di piatti a base di queste super alghe, che hanno un aspetto non troppo dissimile da quello dei nostri spaghetti.

La ricerca. A sequenziare il genoma dell'alga ito-mozuku è stato un team di ricerca dell'Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (OIST), che ha collaborato a stretto contatto con i colleghi della Marine Genomics Unit e della Onna Fisheries Cooperative; già nel 2006 avevano gettato le basi per il nuovo lavoro sull'alga. Ma perché è così importante aver determinato il genoma della ito-mozuku? Innanzitutto, trattandosi di un superfood caratterizzato da sostanze benefiche, conoscerne i segreti genetici rende possibili tecniche come il “cross-breeding”, ovvero incroci con altre specie in grado di manifestare le stesse proprietà antiossidanti e anticancro. “Questo è un metodo popolare per fare nuove varietà di piante terrestri, in particolare grano e patate, ma nel caso delle alghe, nessuno è mai riuscito a incrociarle”, ha dichiarato il professor Koki Nishitsuj, primo autore dello studio.

Cambiamenti climatici. Un'altra ragione fondamentale per cui il sequenziamento di questo genoma è così importante risiede nel fatto che il 90 percento della produzione di ito-mozuku avviene lungo la costa tropicale di Okinawa. A causa dei cambiamenti climatici, gli allevamenti che producono migliaia di tonnellate ogni anno rischiano di subire un drammatico calo, ma grazie all'ingegneria genetica potrebbero essere messi a punto nuovi metodi di coltivazione, estendendo l'area di interesse.

Incroci. L'alga bruna ito-mozuku è affine alla varietà Okinawa mozuku (Cladosiphon okamuranus); si tratta delle due specie che esprimono la concentrazione maggiore di fucoidan. Gli scienziati hanno scoperto che a veicolare questa produzione sono due distinti geni che codificano per due enzimi separati. Secondo Nishitsuj e colleghi i due geni potrebbero essere “fusi” in uno che dà vita a un unico enzima a doppia azione, che a sua volta potrebbe essere in grado di catalizzare la produzione di fucoidan anche in altre alghe. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista Scientific Reports.

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