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Agosto ma non solo: ecco quando la coppia scoppia

Secondo i ricercatori esiste un “ciclo dell’ottimismo” che porta la coppie a separarsi per lo più in due mesi dell’anno, marzo e agosto: ecco perché.
A cura di Zeina Ayache
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Quante volte vi è sembrato che i vostri amici decidessero di lasciarsi tutti nello stesso periodo? Come un cambio di stagione, capita infatti, due volte all'anno, che si registrino picchi di richieste divorzi e il motivo di una simile scelta sarebbe collegato con la ciclicità dell'anno. I ricercatori spiegano che, secondo il loro studio intitolato “Seasonal Variation in Divorce Filings: The Importance of Family Ritual in a Post-sentimental Era” e presentato in occasione dell'undicesimo meeting dell'American Sociological Association, le coppie sposate tendono a lasciarsi a marzo e agosto. Ma perché?

I dati raccolti tra il 2001 e il 2015 hanno evidenziato una statistica interessante: marzo e agosto sono i mesi in cui gli avvocati registrano un picco di richieste di divorzi. A ben guardare questi mesi, secondo gli scienziati a stimolare gli amanti a separarsi sarebbe il ciclo di festività nell'arco dell'anno. A quanto pare è più difficile lasciarsi a novembre per non affrontare da soli il Natale, così come non è semplice dirsi addio a giugno, quando mancano poche settimane alle ferie, magari già acquistate.

Questione di opportunismo? No, i ricercatori lo definiscono il “ciclo dell'ottimismo”. In pratica marzo e agosto segnano due momenti dell'anno in cui si fa più forte il senso di rinnovo, di un nuovo inizio e della possibilità di qualcosa di diverso. L'arrivo della primavera offre una nuova ventata di opportunità, anche a livello simbolico rappresenta l'uscita dall'inverno. Mentre agosto anticipa settembre che, per la nostra cultura, è una sorta di Capodanno esistenziale, ci basti pensare al rientro a lavoro.

A quanto pare la nostra vita sentimentale si fa influenzare da quella lavorativa, dagli introiti e dai cicli stagionali delle nostre tradizioni. Viene da chiedersi se questi picchi registrati a marzo e agosto siano validi anche in Paesi in cui non esiste la nostra stessa ciclicità, ad esempio dove non si festeggia il Natale. Per saperlo, dovremo aspettare il nuovo studio dei ricercatori americani.

[Foto di RyanMcGuire]

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