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Adolescenti, con l'incubo della gravidanza e poco informate sulla contraccezione

Una teenager su due teme come un incubo la gravidanza, eppure rinuncia a proteggersi, ignorando la contraccezione, stando ai dati della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia.
A cura di Nadia Vitali
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Una teen-ager su due teme come un incubo la gravidanza, eppure rinuncia a proteggersi, ignorando la contraccezione, stando ai dati della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia.

Ogni rapporto sessuale su due (47%) una teenager italiana teme di essere incinta; eppure, ciononostante, una percentuale preoccupante di adolescenti non ricorre ad alcun tipo di contraccezione. Questi i dati che emergono dalle 11 000 richieste giunte all'help line della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia a partire dal 2007 quando è stata attivato un numero verde ed un servizio mail con un esperto a disposizione per rispondere ai quesiti tramite il sito www.sceglitu.it.

Le giovanissime che sono entrate in contatto negli anni con l'help line, un'età media di 16 anni ma con un preoccupante 14% di under 15, la maggior parte del centro-nord, sono estremamente smarrite, si trovano a fare i conti con una realtà, la sessualità, nei cui confronti sono ovviamente molto curiose ma di cui ignorano quasi tutto: «Molte domande indicano che non c’è un adeguato colloquio con il  ginecologo, l'ignoranza è abissale, soprattutto riguardo alle più elementari nozioni di biologia e fisiologia. Da se sia possibile rimanere incinta senza eiaculazione a infiniti dubbi sul petting, al "mistero" del ciclo mestruale» afferma il professor Emilio Arisi, responsabile del progetto educazionale.

Le conseguenze di questa capillare disinformazione sono evidenti: il 37% delle teenager affronta il proprio primo rapporto senza alcun tipo di protezione, il 31% ignora del tutto i metodi contraccettivi ed il 20% ricorre al coito interrotto. Tra tutte queste, solo l'11% si preoccupa di un'eventuale malattia sessualmente trasmissibile mentre la metà teme la gravidanza indesiderata. «Dobbiamo offrire più occasioni di contatto con gli specialisti» ha osservato il professor Nicola Surico, Presidente della SIGO. Certamente la riconversione di strutture e l'investimento di risorse umane ed economiche in servizi per gli adolescenti, primi tra tutti i consultori, potrebbe fornire un valido sostegno a queste ragazze spaesate.

Ma siamo poi proprio sicuri che sia sufficiente, in un paese ancora così fortemente bigotto, quale è quello in cui viviamo? Le adolescenti abbandonate a sé stesse sono una delle manifestazioni più evidenti dell'atteggiamento oscurantista che investe tanti aspetti della nostra società. La mancanza di un'adeguato programma informativo, denuncia l'ipocrita senso del pudore che copre argomenti su cui tutti hanno il diritto di sapere, onde evitare pericoli per la propria salute psichica e fisica: basti pensare all'uso della pillola, ancora scarsissimo in Italia (16,2%) e del preservativo, che ha toccato un picco negativo nel 2010, con conseguenze che possono essere gravi, sia nell'immediato che per la salute riproduttiva del futuro.

Nel convegno nazionale dei ginecologi sulla salute della donna, tenutosi ieri a Roma, la dottoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia ed Ostetricia del San Raffaele Resnati di Milano, ha evidenziato come i comportamenti a rischio siano in aumento soprattutto tra le ragazze: in incremento le giovani fumatrici, le under 17 che bevono fuori pasto, quelle che contraggono malattie sessualmente trasmissibili. Poco informate e desiderose di conoscere, pronte ad afferrare la prima cosa che possa vagamente somigliare alla vita, questo il ritratto delle giovani attraverso i dati della SIGO.


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