85 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Addio calvizie? Ingrediente delle patatine fritte di McDonald’s fa ricrescere i capelli

C’è un ingrediente nell’olio per friggere le patatine di McDonald’s che può sconfiggere la calvizie: così ha permesso ai peli di ricrescere.
A cura di Zeina Ayache
85 CONDIVISIONI
Immagine

Un ingrediente presente nell'olio per friggere le patatine di McDonald's potrebbe essere la nuova arma contro la calvizie secondo i ricercatori della Yokohama National University che l'hanno testato sui topi. Ma come è possibile?

Immagine

Lo studio. La calvizie è un problema che preoccupa molte persone, in particolare quelle più avanti con l'età, e per questo i ricercatori sono sempre al lavoro per trovare nuovi trattamenti utili a stimolare la ricrescita dei capelli. Nel caso degli scienziati della Yokohama National University, per contrastare la perdita dei capelli le ricerche si sono concentrate sui germi del follicolo pilifero che producono le cellule che poi costituiscono il pelo. Gli esperti sono riusciti a stimolare la produzione di oltre 5.000 germi del follicolo pilifero impiantati in un gruppo di topi e dai quali sono ‘nati' poi nuovi peli contrastando di fatto la calvizie.

Patatine fritte contro la calvizie. A permettere questa produzione di massa dei germi del follicolo pilifero è stato un ingrediente che si trova anche nell'olio delle patatine fritte di McDonald's: il dimetilpolisilossano utilizzato come materiale permeabile all'ossigeno inserito nei vasi sanguigni. Ma cosa c'entrano le patatine fritte? Il dimetilpolisilossano viene utilizzato infatti nell'olio per friggere perché permette una maggiore stabilità termica, è infatti un agente antischiuma.

L'esperimento. Per constatare l'efficacia del dimetilpolisilossano nella crescita dei peli, gli esperti hanno stimolato la produzione dei germi del follicolo pilifero che sono stati inseriti nei topi (resi calvi ‘per l'occasione') sui quali si sono generati ciuffi di peli neri. “Il metodo è semplice e molto promettente – affermano i ricercatori – Speriamo che questa tecnica possa migliorare la terapia rigenerativa dei capelli umani utilizzata per trattare la perdita dei capelli e l'alopecia”. Attualmente gli esperimenti sono stati effettuati sui topi, ma i ricercatori fanno sapere di avere dati preliminari sufficienti per suggerire che lo stesso discorso possa valere anche per gli esseri umani.

85 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views