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A quest’uomo è stato impiantato il primo occhio protesico al mondo stampato in 3D

In un ospedale di Londra è stato impiantato il primo occhio stampato in 3D: è meno costoso, più rapido da preparare e più realistico delle protesi tradizionali.
A cura di Andrea Centini
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Steve Verze. Credit: Moorfields Eye Hospital
Steve Verze. Credit: Moorfields Eye Hospital

Un quarantasettenne di Hackney, un borgo di Londra, ha ricevuto il primo occhio protesico stampato in 3D al mondo. La protesi è sensibilmente più realistica di quelle tradizionali acriliche e dipinte a mano, inoltre è meno costosa, profondamente personalizzata e richiede un tempo nettamente inferiore per essere preparata. In parole semplici, è un passo in avanti significativo per tutti i pazienti che hanno bisogno di un bulbo oculare, come Steve Verze, l'ingegnere trattato presso il Moorfields Eye Hospital della capitale inglese.

“Ho bisogno di una protesi da quando avevo 20 anni e mi sono sempre sentito a disagio. Quando esco di casa, spesso mi guardo una seconda volta allo specchio e quello che vedo non mi piace. Questo nuovo occhio ha un aspetto fantastico e, essendo basato sulla tecnologia di stampa digitale 3D, sarà sempre migliore”, ha affermato l'uomo in un comunicato stampa dell'ospedale. Come affermato dal nosocomio britannico, ci sono diverse ragioni per cui una persona potrebbe aver bisogno di un occhio protesico: tra esse malattie congenite, tumori e traumi che distruggono il bulbo oculare, come un grave incidente stradale. A causa dell'enorme impatto estetico dovuto alla perdita del bulbo oculare, oltre al danno fisico spesso ne consegue uno anche psicologico. Per questo una protesi naturale e su misura può offrire molto più di un semplice “occhio finto” e di bendaggi vari.

Tra i molteplici vantaggi della protesi stampata in 3D vi è anche quello di evitare il processo di modellatura della cavità orbitale per le protesi tradizionali, un intervento talmente invasivo che per i bambini può essere necessaria l'anestesia, spiega Moorfields Eye Hospital. Per l'occhio stampato in 3D basta invece sottoporsi a una rapida sessione di scansione, con i dati raccolti dallo scanner inviati direttamente via internet a una stampante 3D. Il modello ottenuto viene infine rifinito, lucidato e perfezionato dallo specialista. Il tempo per raggiungere il risultato finale è dimezzato rispetto a quello per le protesi standard, ovvero due – tre settimane anziché sei.

Le protesi tradizionali vengono infatti dipinte a mano, uno dei dettagli che le rende meno naturali di quelle di ultima generazione. “Il nuovo occhio stampato è un vero ‘biomimico' (nel senso che si basa sulla natura) e più realistico delle alternative, con una definizione più chiara e una reale profondità della pupilla. Il modo in cui la luce attraversa l'intera profondità dell'occhio stampato è molto più naturale rispetto alle attuali protesi, che hanno l'iride dipinta a mano su un disco incorporato nell'occhio, impedendo alla luce di passare in tutta la profondità dell'occhio”, specifica l'ospedale. A causa della pandemia di COVID-19 le liste di attesa per chi deve ricevere un occhio protesico si sono ulteriormente allungate, ma grazie ai nuovi bulbi oculari stampati in 3D sarà possibile ridurle ancor più efficacemente e con maggior soddisfazione dei pazienti.

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