A Ferrara l’eccellenza italiana che studia come diagnosticare e sconfiggere il cancro al fegato
Prevenire e sconfiggere forme aggressive di cancro per rendere migliore la vita delle persone. È di questo che si occupa prevalentemente il Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate (LTTA) del Tecnopolo di Ferrara, tra le eccellenze internazionali nel campo della ricerca medica e dell'innovazione scientifica e tecnologica promosso attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e altri tipi di fondi. Qui lavora un gruppo di esperti di biologia molecolare a livello mondiale, che si occupano di studiare i fattori alla base dello sviluppo dei tumori con lo scopo di individuare nuove strategie per migliorarne la diagnosi precoce e il loro trattamento. Non solo. Accanto al raggiungimento degli obiettivi scientifici, si cerca di rispondere alle richieste provenienti dal comparto industriale e sanitario.
La ricerca del LTTA contro il carcinoma epatico
A spiegare nel dettaglio la grandezza del Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate del Tecnopolo di Ferrara è la professoressa Paola Rizzo, responsabile scientifico del LTTA. "I nostri ricercatori – ha detto – sono esperti a livello mondiale e al momento sono impegnati nell'individuare molecole in grado di bloccare la crescita tumorale provocando la morte della cellula tumorale stessa". Parole d'ordine: prevenzione, diagnosi precoce e cura. Qui, in particolare sono state identificati tre microRNA: si tratta di molecole simili al DNA in grado di modulare l’espressione genica, presenti in concentrazioni più elevate in pazienti con carcinoma epatico, un tumore al fegato molto diffuso, che rappresenta la terza causa di morte per cancro nel mondo. Ogni anno, infatti, si contano circa seicentomila decessi. Soltanto in Italia nel 2017 sono state effettuate circa 13mila nuove diagnosi.
"I dati indicano che proprio i microRNA potrebbero essere usati per la diagnosi precoce di questo tumore che ad oggi viene diagnosticato quando già è in una fase avanzata e non è possibile intervenire con una cura appropriata", ha sottolineato la professoressa Rizzo, la quale non ha dubbi su quali saranno le nuove frontiere del settore sanitario nei prossimi anni. "La medicina del futuro – ha sottolineato – sarà sempre più predittiva, cioè sarà in grado di stabilire la probabilità di ammalarsi di una patologia piuttosto che di un'altra. Ma sarà anche una medicina sempre più di genere, perché uomini e donne non presentano neanche la stessa risposta a determinati farmaci, quindi bisognerà identificare terapie che siano efficaci in entrambi i sessi".
Perché fare prevenzione a Ferrara è più facile
Non è un caso che il lavoro portato avanti dal LTTA si svolga proprio a Ferrara, considerata come la città della prevenzione per eccellenza. E di motivi ce ne sono tanti. "Ferrara è la città ideale se si vuole fare questo tipo di operazione – ha sottolineato ancora la professoressa Rizzo -. Qui se si vuole, si può adottare uno stile di vita salutare grazie alla presenza di tanti parchi, di isole pedonali e del progetto Ferrara città della prevenzione, che si propone di sensibilizzare i cittadini sui fattori di rischio". Il progetto in questione, che coinvolge dal 2016 tutti e 12 i Dipartimenti dell'ateneo estense, rappresenta un record a livello mondiale, perché è il primo del genere a essere realizzato da un angolo all'altro del Pianeta con l'obiettivo di sensibilizzare tutta la popolazione su uno stile di vita sano, battendo "sul tempo" le malattie, in particolare quelle cardiovascolari e i tumori. "Ci sono molti studi – ha concluso la Prof. Rizzo – che dimostrano che una dieta sana, come quella mediterranea, associata a corretti stili di vita, come non fumare e combattere la sedentarietà, riduce il rischio di ammalarsi di queste patologie". Una ricetta facile da seguire, se c'è impegno, e che a Ferrara è più facile che altrove.