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A cosa serve l’ipnosi in medicina e quali sono le possibili reazioni avverse

L’ipnositerapia è una disciplina medica e psicologica riconosciuta che ha molteplici applicazioni. Ecco a cosa serve l’ipnosi e a quali pazienti è rivolta.
A cura di Andrea Centini
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Pazienti ipnotizzati durante un seminario per smettere di fumare
Pazienti ipnotizzati durante un seminario per smettere di fumare

L'ipnosi è un particolare stato fisico e mentale in cui non si perde il controllo del proprio comportamento, come normalmente viene mostrato nei film, ma una condizione simile alla trance in cui si sperimentano un “avanzato di rilassamento” e una “accresciuta attenzione”, come specificato dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari. Lo stato ipnotico può essere raggiunto sia spontaneamente (autoipnosi) che con l'aiuto di un terapeuta specializzato in ipnositerapia. Quando si viene ipnotizzati è possibile gestire e controllare più agevolmente comportamenti indesiderati, inoltre si possono affrontare meglio il dolore, l'ansia e lo stress, come sottolineato dalla Mayo Clinic. L'ipnositerapia, specifica il National Health Service (il sistema sanitario nazionale del Regno Unito), può anche aiutare i pazienti a raggiungere gli obiettivi prefissati, come ad esempio la perdita del peso o la decisione di smettere di fumare; ciò avviene poiché durante lo stato ipnotico si è più propensi ad essere suggestionati e dunque ad abbracciare le "raccomandazioni" del terapeuta (definite con i pazienti prima delle sedute).

La storia dell'ipnosi

L'ipnosi viene praticata sin dall'antichità, essendoci prove del suo impiego in rituali magici dell'antico Egitto, ma è riconosciuta come potenziale rimedio medico soltanto dalla metà del XVIII secolo, quando fu studiata alacremente dal medico tedesco Franz Anton Mesmer. Lo scienziato, tuttavia, associò lo stato ipnotico al magnetismo, pertanto le sue teorie – dopo un iniziale successo – furono ben presto respinte dalla comunità scientifica. Nel secolo successivo vennero gettate le basi dell'ipnositerapia moderna grazie al contributo di alcuni neurologi francesi, tra i quali si distinsero Jean-Martin Charcot ed Hippolyte Bernheim. I due sfruttarono l'ipnosi presso l'ospedale della Salpetrière di Parigi e alla Scuola di Nancy per trattare alcune condizioni mentali dei propri pazienti, come ad esempio l'isteria. Nei primi decenni del 1800 furono eseguiti anche i primi interventi chirurgici su pazienti ipnotizzati a scopo analgesico, dalle estrazioni di denti alla rimozione di parti del corpo. All'epoca veniva utilizzata anche per supportare le donne durante un travaglio complicato. Non a caso tra le principali applicazioni dell'ipnositerapia vi è proprio il controllo del dolore; oggi viene offerta anche ai pazienti oncologici. Durante le due guerre mondiali si ricorse spesso all'ipnosi per il trattamento dei traumi dei soldati e grazie al lavoro di alcuni medici. L'ipnositerapia è assurta a vera e propria disciplina in ambito medico e psicoterapeutico grazie al lavoro di alcuni scienziati, tra i quali si è distinto quello dello psichiatra e psicologo statunitense Milton H. Erickson, ideatore di un suo approccio ipnotico e fondatore dell'American Society for Clinical Hypnosis.

A cosa serve l'ipnosi

Come sottolineato dalla Mayo Clinic, l'ipnositerapia può essere un metodo efficace per affrontare lo stress e l'ansia. “In particolare, l'ipnosi può ridurre lo stress e l'ansia prima di una procedura medica, come una biopsia al seno”, specifica l'ente di ricerca americano. Tra le altre applicazioni vi è il già citato controllo del dolore, come quello associato al cancro, a ustioni, a problemi articolari, parto e sindrome dell'intestino irritabile. L'ipnosi viene sfruttata anche per controllare le vampate di calore nelle donne in menopausa e i cambiamenti comportamentali, ad esempio nei soggetti che soffrono di insonnia e di enuresi notturna (emissione incontrollata e involontaria di urina durante il sonno in assenza di lesioni), così come metodo di supporto per chi vuol raggiungere obiettivi come la perdita di peso e smettere di fumare. L'ipnositerapia viene proposta anche per il trattamento di alcune condizioni mentali, come le fobie e lo stress traumatico.

Come si viene ipnotizzati

Durante una seduta di ipnosi il terapeuta – solitamente un medico o uno psicologo – si rivolge al paziente con un tono gentile e rassicurante e descrive/mostra immagini che portano a un progressivo senso di rilassamento, sicurezza e benessere. Lo specialista può spingere il paziente a visualizzare “immagini mentali vivide e significative di se stesso mentre raggiunge gli obiettivi” che si è prefissato, specifica la Mayo Clinic. "I soggetti ipnotizzati vengono suggestionati dalle immagini presentate dall’ipnoterapeuta e tendono a non essere consciamente consapevoli", evidenziano i Manuali MSD. Nonostante questo stato simile alla trance, come spiegato dagli NHS quando un paziente è sotto ipnosi ha il pieno controllo e non deve accettare automaticamente le suggestioni del terapeuta. “Se necessario, si può uscire dallo stato ipnotico”, specifica l'ente britannico, ma soprattutto, se non si vuole essere ipnotizzati "l'ipnositerapia non funziona".

Controindicazioni dell'ipnosi

Come indicato, per essere ipnotizzati bisogna innanzitutto volerlo e avere la predisposizione mentale per un simile trattamento, pertanto i pazienti "potrebbero non essere in grado di entrare in uno stato di ipnosi abbastanza completo da renderlo efficace", come sottolineato dalla Mayo Clinic. Non a caso alcuni terapeuti ritengono che più è probabile che il paziente venga ipnotizzato, "maggiori sono le probabilità che si trarranno benefici dall'ipnosi". Anche se è considerata un trattamento medico "sicuro, complementare e alternativo", quando a effettuarla è ovviamente uno specialista, l'ipnosi potrebbe comunque non essere adatta per alcuni soggetti, ad esempio chi soffre di severe patologie mentali. Tra le reazioni avverse all'ipnosi figurano mal di testa, sonnolenza, vertigini, ansia, angoscia e creazioni di falsi ricordi. “Siate cauti quando l'ipnosi vi viene proposta come metodo per affrontare eventi stressanti. Questa pratica può provocare forti emozioni e può rischiare la creazione di falsi ricordi”, specifica la Mayo Clinic. Fondamentale è che l'ipnositerapista sia una persona autorizzata e con competenze specifiche e dimostrabili-

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