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A cosa serve la prima lingua umana artificiale realizzata in 3D

Dopo aver scansionato la lingua di 15 volontari, un team di ricerca britannico guidato da scienziati della Scuola di Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione dell’Università di Leeds ha ottenuto la prima lingua umana sintetica. Si tratta di una struttura in silicone in grado di replicare le complesse caratteristiche biofisiche dell’organo. Ecco per cosa sarà utilizzata.
A cura di Andrea Centini
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Realizzata in laboratorio la prima lingua umana sintetica, o meglio, un modello in silicone in grado di replicare con grande accuratezza le complesse caratteristiche di questo muscolo della cavità orale. Non si tratta di una protesi ideata per rimpiazzare una lingua amputata, bensì di una struttura da utilizzare come "laboratorio" per condurre test che prima necessitavano del coinvolgimento di persone in carne ossa. Nello specifico, la lingua sintetica potrebbe aiutare gli scienziati a sperimentare una terapia per la sindrome della bocca secca, ma anche analizzare nel dettaglio le interazioni meccaniche che coinvolgono la lingua, il cibo e la saliva.

A mettere a punto la prima lingua sintetica è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati della Scuola di Scienze dell'Alimentazione e della Nutrizione dell'Università di Leeds, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Scuola di Informatica dell'Università di Edimburgo. Gli scienziati, coordinati dai professori Anwesha Sarkar ed Efren Andablo-Reyes, entrambi del Food Colloids and Bioprocessing Group dell'ateneo di Leeds, sono riusciti a ottenere la lingua sintetica grazie alla tecnologia 3D. Sino ad oggi non si era riusciti a creare una variante artificiale dell'organo a causa dell'estrema complessità delle sue caratteristiche biofisiche altamente specializzate, che spaziano da una topologia basata su micropapille all'eccezionale bagnabilità, passando per la deformabilità e l'elasticità.

Il "negativo" delle papille gustative
Il "negativo" delle papille gustative

“Ricreare la superficie di una lingua umana comporta sfide ingegneristiche uniche. Centinaia di piccole strutture simili a boccioli chiamate papille conferiscono alla lingua la sua caratteristica consistenza ruvida che, in combinazione con la natura morbida del tessuto, crea un paesaggio complicato da una prospettiva meccanica”, ha dichiarato in un comunicato stampa il dottor Efren Andablo-Reyes, che ha guidato la ricerca mentre era un borsista post-dottorato presso la School of Food Science and Nutrition dell'ateneo di Leeds. “Abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla sezione dorsale anteriore della lingua, dove alcune di queste papille contengono recettori del gusto”, ha aggiunto lo studioso.

La scansione 3d del palato e della lingua
La scansione 3d del palato e della lingua

Dopo aver scansionato la lingua di 15 volontari, hanno lavorato sui modelli poligonali fino a ottenere un blocco di silicone che replica le caratteristiche complesse della lingua umana, una superficie biomimetica in grado di mostrare in modo efficace come il muscolo interagisce con il cibo e i fluidi, meccaniche alla base della parola e della deglutizione. La lingua sintetica, come indicato, è un laboratorio progettato per condurre test con alimenti e terapie per determinate patologie del cavo orale, e un traguardo reso possibile solo grazie alle nuove tecnologie 3D. I dettagli della ricerca “3D Biomimetic Tongue-Emulating Surfaces for Tribological Applications” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata ACS Applied Materials & Interfaces.

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