5 luoghi comuni sugli alimenti antitumorali
Capita spesso di imbattersi nei social network in condivisioni di articoli, che presentano liste di cibi dalle presunte proprietà antitumorali; questi gli alimenti salvifici:
Vino – “E’ consigliato il consumo di circa 200-400 mg al giorno. 225 ml di vino rosso contiene circa 640 mg di resveratrolo”. Probabilmente tutto parte dal cosiddetto “paradosso francese”, luogo comune in base al quale dal momento che in Francia, nonostante l’alto consumo di sostanze ricche di grassi saturi non ci fosse un alto numero di malattie cardiovascolari, si era arrivati a ritenere che il vino avesse particolari proprietà benefiche, identificandone l’origine nel resveratrolo. Anche riguardo le presunte proprietà antitumorali lo studio condotto da un team di ricerca della Johns Hopkins University nel 2014 mette una pietra tombale sulle presunte proprietà benefiche del resveratrolo.
Curcuma – Sarebbe “un potente antitumorale, grazie alla curcumina, una sostanza capace di inibire lo sviluppo di cellule tumorali in molti tipi di cancro (ovarico, polmoni, seno, colon, fegato e stomaco)”. E’ vero che la curcumina sia oggetto di studio già da diversi anni per un possibile utilizzo in terapie contro mielomi e altre patologie gravi, senza però essere mai giunti a risultati certi, non dimeno, per poter estrarre la sostanza non basta il nostro metabolismo, occorrono infatti delle operazioni chimiche ben precise; si ricava attraverso l’estrazione mediante solvente dal rizoma essiccato e macinato della Curcuma domestica. Infine l’estratto viene separato dai vari aromi presenti e purificato attraverso la cristallizzazione. Nulla a che vedere con la tradizione “ayurvedica” e i vari preparati a base di quel che noi conosciamo meglio come “curry”, da cui deriva questa leggenda.
Mirtilli – sono considerati antitumorali in quanto “ricchissimi di antiossidanti, aiutano a prevenire lo sviluppo di molti tipi di cancro, bloccando l’angiogenesi riducono lo stress ossidativo”. La cruda realtà è che le cellule coltivate in laboratorio non si comportano necessariamente come nel corpo. Studi autorevoli in materia ne esistono parecchi e ci aiutano a capire che in definitiva sono i comportamenti salutari a lungo termine la vera arma contro il cancro; non esistono alimenti miracolosi.
Caffè, tè e cacao – Per loro stesso discorso: Per quanto esistano studi promettenti, per es. sulla caffeina, quanto si evince in laboratorio o attraverso le statistiche non fa di queste bevande automaticamente una panacea, senza contare i lati negativi; si tratta di un argomento ancora largamente dibattuto.
Opinionismo e scienza – Spesso e volentieri chi produce questo genere di liste si avvale anche del fraintendimento di alcune frasi di Umberto Veronesi, le cui opinioni vengono scambiate per studi scientifici (quando non del tutto usate impropriamente) grazie al potere della decontestualizzazione. Fatte queste premesse possiamo ora suggerirvi una interessante pagina del AIRC (associazione italiana per la ricerca sul cancro) che sicuramente può essere considerata più autorevole nel suggerire diete ritenute nel lungo termine più indicate nella prevenzione dei tumori; fermo restando che siamo ancora molto lontani dallo stabilire con assoluta certezza quali siano i fattori – al di là della predisposizione genetica – che li causano.