25 anni di Prozac, un quarto di secolo di antidepressivi
Ha permesso un cambio concettuale del trattamento della malattia. Ha fatto avvicinare alle terapie contro la depressione persone che avevano problemi ad accettare le cure con i medicinali utilizzati fino ad allora. Così si è cominciato a lavorare sulla serotonina, l’ormone dell’umore, anche per le situazioni più lievi. Magari unendo, se serve, il farmaco ad una psicoterapia. Ridando al paziente nuove opportunità e una migliore qualità della vita
Non è raro comunque che il punto di incontro tra le "fazioni" a favore o contro l'uso degli anti-depressivi sia proprio la presenza di sedute di psicoterapia, che stabilizzano l'effetto del Prozac, soprattutto nel caso in cui lo si voglia ritenere solo un placebo. Fatto sta, comunque, che il funzionamento di questi farmaci tutt'oggi non è chiaro. E' noto che gli anti-depressivi agiscono sui livelli di seratonina celebrali, che è un neurotrasmettitore che agisce, non si sa come, sul benessere emotivo. Le incognite sono tali da fat dire a Joanna Moncrieff, neuroscienziata dell'University College di Londra, che "c'è quasi un atto di fede quando si assumono questi tipi di farmaci".
Un "atto di fede" di una confessione ricca di proseliti. Solo in Italia, secondo l'Agenzia italiana del farmaco, il Prozac è la quarta medicina più prescritta nel Bel Paese Depresso, passando, dal 2000 al 2011, da 8,18 a 36,1 dosi giornaliere ogni mille. Le statistiche su scala continentale equiparano Europa e Stati Uniti: in entrambi i casi 1/10 delle persone assume farmaci antidepressivi.
[Foto di Mikamatto]