17 specie di squalo sono ora a rischio estinzione ed è solo colpa nostra
A causa della caccia spietata perpetrata dall'uomo, diciassette specie di squalo sono ora considerate in pericolo di estinzione. Tra di esse vi è anche l'iconico squalo mako o smeriglio (Isurus oxyrinchus), il più grande della famiglia dei lamnidi e il più veloce fra gli squali, dato che mantiene una velocità di crociera di 40 chilometri orari ma può lanciarsi a oltre 70 chilometri orari in caso di necessità. Ad annunciare la preoccupante situazione degli squali è stato lo “Shark Specialist Group” dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), un gruppo di scienziati che sta conducendo una revisione biennale sullo stato di conservazione di 400 iconiche specie di squalo.
Dramma senza fine. Il motivo per cui le popolazioni di squali stanno letteralmente crollando in tutto il mondo è principalmente legato alla pesca e al fatto che sono a crescita molto lenta. Fra l'altro le catture di moltissimi squali non sono regolamentate da quote di “stock ittici” come per altre specie di pesci, dunque vengono letteralmente mietuti. La carne del già citato mako, ad esempio, viene considerata una vera e propria prelibatezza in Cina e in altri Paesi asiatici, di conseguenza si tratta di una delle principali vittime della mattanza. Sono infatti ben 100 milioni gli squali uccisi ogni anno, moltissimi dei quali a causa della barbara pratica dello shark finning, lo “spinnamento”, con i pescatori che tagliano le pinne e rigettano gli squali in mare ancora vivi ma incapaci di nuotare, costringendoli a una morte atroce.
Le specie coinvolte. Tra le diciassette specie segnalate dal professor Nicholas Dulvy, biologo marino presso l'Università Simon Fraser e uno dei team leader dello Shark Specialist Group della IUCN, sei sono state dichiarate in pericolo di estinzione e un undici come “vulnerabili”, cioè minacciate di estinzione. Fra esse vi sono il Cephaloscyllium albipinnum, lo squalo angelo argentino (Squatina argentina) e lo Squatina occulta, tutti inseriti per la prima volta nella Lista Rossa. In pericolo anche nove specie di squali di profondità che vivono in Australia, come lo “spurdog occhioverde” (Squalus chloroculus); questi animali sono infatti a crescita molto lenta e non riescono a recuperare a causa delle continue catture cui vengono sottoposti. Almeno per il mako potrebbe tuttavia esserci una speranza di salvezza; la specie, infatti, dovrebbe essere inserita nell'Appendice 2 della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) nel mese di maggio; ciò dovrebbe avviare una regolamentazione della pesca, anche se non l'auspicato blocco.