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120 anni fa un'invenzione che avrebbe cambiato il corso della storia: il kinetoscopio

Era il 31 agosto del 1891, quando Thomas Edison brevettò il kinetoscopio, primo passo verso la realizzazione del proiettore cinematografico.
A cura di Nadia Vitali
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Difficile dire se Thomas Edison, inventore tra i più prolifici del suo tempo, avesse intuito il potenziale della sua macchina, allorché ne depositò il brevetto, il 31 agosto di 120 anni fa: di certo, noi contemporanei non possiamo essere che grati a lui e a tutti coloro i quali hanno contribuito alla creazione della settima arte, il cinema, che tante emozioni ha regalato e continuerà a regalare, quando all'opera ci sono i veri maestri ed i grandi talenti.

L'invenzione di Edison  nasceva con lo scopo di intrattenere la gente che ascoltava la musica dal fonografo (altra creazione dello statunitense) nelle sale giochi del tempo: al prezzo di un penny attraverso un foro presente su una sorta di grande cassa, era possibile vedere filmati che duravano alcuni secondi girando la manovella posta lateralmente. Sulla pellicola di 35 mm (da allora misura standard, a lui dovuta) montata su alcuni rocchetti, scorrevano immagini ad inquadratura fissa con uno o più soggetti in movimento.

cinetoscopio

Il primo congegno venne presentato al pubblico nel 1894; da allora Edison si preoccupò di girare sempre nuove pellicole, evitando di riproporre le stesse, allo scopo di attirare il più alto numero di curiosi paganti possibile. Poiché la sua cinepresa non era particolarmente sensibile alla luce, creò uno studio cinematografico molto particolare chiamato Black Maria: un angusto palcoscenico con le pareti interne dipinte di nero, allo scopo di dare uno sfondo omogeneo, con le parti superiore e frontale apribili in modo da garantire la maggiore illuminazione disponibile. Al suo interno, l'operatore William Kennedy Laurie Dickson girò il primo film brevettato negli Stati Uniti d'America, Fred Ott's sneeze, in cui Fred Ott, assistente di Dickson, starnutisce con un fazzoletto in mano.

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Tante le scene che si riteneva potessero essere di sicuro successo: tra esse una decapitazione di Maria Stuarda del 1895, in cui il capo di una donna chinatasi veniva reciso dall'ascia di un boia, con l'ausilio di trucchi teatrali. Scene del genere riscuotevano consensi già con lo strumento che fu l'"antenato" del kinetoscopio, il Mondo Nuovo: diffusosi ad opera di ambulanti nel XVIII secolo che giravano soprattutto nelle feste di paese, mostrava immagini dipinte e, in seguito alla Rivoluzione francese, la scena della decapitazione della Regina Maria Antonietta divenne assai popolare. Tuttavia favorite erano le situazioni di movimento, in cui anche il fonografo potesse fare la propria parte: da qui il ricorrere a musicisti e danzatori. Celebre, a questo proposito, il Dickinson Experimental Sound Film in cui due ballerini si muovono al tempo di un violinista che, sullo sfondo, suona dinanzi ad un grande corno.

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I ballerini? Ovviamente tutti maschi, per una donna era ancora ritenuto sconveniente fare alcune cose; c'era, allora, ancora molta strada da fare a partire da quella storica invenzione che avrebbe rivoluzionato il modo di comunicare. Furono i fratelli Lumière coloro i quali compresero per primi realmente quanto quelle immagini che scorrevano sarebbero potute diventare importanti, trasformando lo spettacolo da visione individuale a visione collettiva; ma ciò non toglie nulla alla macchina di Edison grazie alla quale il cinema mosse i suoi primissimi passi 120 anni fa.

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