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1,25 milioni di frammenti di plastica nel nostro Mediterraneo: ecco come l’abbiamo ridotto

La chiamano “zuppa di plastica” ed è quella massa di microplastica che galleggia nel nostro Mediterraneo, ecco perché è dannosa.
A cura di Zeina Ayache
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Abbiamo ridotto il nostro Mediterraneo in una zuppa di plastica e in questa affermazione non c'è nulla di sano. Secondo gli sconcertanti dati pubblicati dall'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Lerici (Ismar-Cnr), in collaborazione con le Università di Ancona, del Salento e Algalita Foundation (California), il mare in cui ci bagniamo ogni estate è pieno di residui di microplastica che galleggiano in mare aperto e che stanno rovinando gli ecosistemi marini. Lo studio, intitolato "The Mediterranean Plastic Soup: synthetic polymers in Mediterranean surface waters", è stato pubblicato su Scientific Reports e si riferisce ad una stima realizzata sui dati relativi al 2013.

"Per la prima volta sono stati individuati i polimeri che costituiscono la microplastica galleggiante in mare e la loro distribuzione" spiegano i ricercatori. Nello specifico si tratta di polietilene, una resina termoplastica utilizzata per pellicole alimentari, flaconi per detersivi, giocattoli e imballaggi, e di polipropilene, un polimero termoplastico utilizzato per le bottiglie di plastica e le custodie CD. Non mancano però anche frammenti di poliammidi, vernici e policaprolactone, un polimero in teoria considerato biodegradabile.

La scoperta è importate perché ci permette di capire quale sia la dimensione del problema che generiamo con i nostri rifiuti, rifiuti di microplastica che, in mare, sono ancor più dannosi di quando si possa pensare. L'obiettivo è dunque pensare a programmi per ridurre la presenza di questi materiali inquinanti e permettere al nostro mare di respirare.

La distribuzione della plastica nel mare Mediterraneo che bagna l'Italia
La distribuzione della plastica nel mare Mediterraneo che bagna l'Italia

Quanto alla loro distribuzione, i ricercatori spiegano che la macchia di microplastica non è omogenea a causa delle diverse tipologie di materiali presenti, ma anche delle aree densamente abitate lungo la costa che possono produrre più o meno rifiuti. Non dimentichiamo anche i fiumi e i processi di trasporto marini. "Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e si pensa che fino a 12 milioni di tonnellate finiscano in mare. La microplastica è costituita da quei frammenti di plastica più piccoli di 2 millimetri che, per quanto non visibili ad occhio nudo, sono stati trovati a galleggiare pressoché ovunque nel Mediterraneo, con concentrazioni tra le più alte al mondo" affermano gli scienziati.

Si conta che nel Mediterraneo i frammenti di plastica siano 1,25 milioni, tra la Toscana e la Corsica ci sono circa 10 chili di microplastiche per chilometro quadrato e 2 chili invece a largo delle coste occidentali della Sardegna e della Sicilia e lungo il tratto nord della costa pugliese.

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