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Tremila trapianti di fegato, Molinette di Torino è primo tra gli ospedali della UE

Grazie all’intervento su un paziente di 55 anni, l’Ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino ha raggiunto lo storico traguardo dei tremila trapianti di fegato.
A cura di Andrea Centini
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Il Centro Trapianti di Fegato “Sergio Curtoni” dell'Ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino ha raggiunto lo storico traguardo dei tremila trapianti, un record che piazza questa eccellenza sanitaria italiana al primo posto nell'Unione Europea per numero di interventi eseguiti, oltre che tra i primi al mondo. Ma non solo. Nelle statistiche rilasciate nel comunicato stampa ufficiale della struttura si legge anche che il centro è tra i primi in assoluto per sopravvivenza dei malati: il 91 percento sopravvive a un anno dal trapianto; l'81 percento a 5 anni e il 73 percento a 10 anni. Si tratta di dati straordinari, se si considera che i pazienti coinvolti nella maggior parte dei casi soffrono di patologie in fase terminale, che lascerebbero pochissimi giorni o mesi di vita.

La storica conquista del primato è iniziata nel lontano 10 ottobre 1990, quando venne trapiantato il primo fegato a un uomo di 44 anni, ed è stato raggiunto in questi giorni grazie a un intervento su un paziente di 55 anni affetto da cirrosi epatica, una patologia cronica del fegato che, oltre ad essere tra prime dieci cause di morte nei paesi occidentali, e anche particolarmente diffusa nel nostro paese, dove si stima provochi la morte di circa cinquanta persone ogni giorno. Nell'arco di questi lunghi 27 anni sono numerosi i traguardi raggiunti dalle equipe di medici avvicendatesi in sala operatoria. Il 10 gennaio del 1993, ad esempio, è stato effettuato il primo trapianto pediatrico e ad oggi si è raggiunto un totale di 166 pazienti trattati (il 6 percento del totale, con trapianto parziale o integrale). Nel 5 percento degli interventi, inoltre, si è trattato del trapianto di una sola parte di fegato (split), talvolta proveniente da donatore vivente, mentre nell'8 percento dei casi sono stati coinvolti pazienti “ritrapiantati”.

A guidare il centro torinese, per il quale la maggior parte dei fegati è arrivato da donatori della Regione (73 percento), ma anche dal resto dell'Italia (26 percento) e dall'estero (1 percento), il professor Mauro Salizzoni, docente di Chirurgia alla Scuola di Medicina dell'Università di Torino e una delle figure del settore più stimate in ambito internazionale. Non a caso è conosciuto tra la gente col soprannome di “mago dei trapianti”. Il suo team ha pubblicato numerosi articoli sulle riviste scientifiche più autorevoli, e intervento dopo intervento sono state messe a punto nuove tecniche e strategie sperimentali che hanno permesso di raggiungere lo storico traguardo appena tagliato dal centro.

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