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Trapianti record in Italia: chi sono i donatori samaritani e come un organo salva più vite

Tra il 2016 e l’inizio del 2017 sono state eseguite in Italia tre catene di trapianti di rene nella cosiddetta modalità cross over, grazie a donatori samaritani. Ecco chi sono e come funziona la virtuosa procedura.
A cura di Andrea Centini
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Nonostante le difficoltà in cui versa il Sistema sanitario nazionale, l'Italia può comunque vantare diverse strutture d'eccellenza e procedure all'avanguardia in ambito chirurgico, come dimostrano le tre catene di trapianti di rene da vivente in modalità cross over effettuate nel 2016. L'ultima di esse è stata avviata a cavallo del nuovo anno grazie a un generosissimo panettiere di Vicenza, un cosiddetto donatore samaritano. Si tratta di una particolare procedura di donazione che mette in moto un meccanismo a cascata (la catena) coinvolgendo enti regionali, istituzioni, forze dell'ordine e soprattutto coppie di donatori e riceventi inseriti nelle liste d'attesa. La donazione partita dal Veneto ha riguardato cinque coppie residenti in Sicilia, Emilia Romagna e Toscana per un totale di sei trapianti, eseguiti nell'arco di poche ore non solo grazie alle equipe mediche specializzate, ma anche a dieci pattuglie di polizia espressamente preparate ed equipaggiate per il trasporto rapido degli organi. Ecco chi sono i donatori samaritani e come funzionano le catene di trapianti cross over.

Chi sono i donatori samaritani

Per donatore samaritano si intende colui che decide di donare un proprio rene – l'unico organo consentito per tale procedura – alla collettività, senza pretendere o ricevere nulla in cambio per il proprio gesto. A causa della particolarità della donazione samaritana, essa non può sostituirsi a quella tradizionale detta ‘da donatore vivente', che è rigidamente regolamentata e prevede il coinvolgimento di un parente stretto come un genitore o un fratello. In taluni casi viene accettato anche il coniuge, purché la relazione sia stabile e continuativa da almeno tre anni. Il donatore samaritano, una volta espresso il proprio desiderio, viene sottoposto a vari test di natura clinica e psicologica da parte del Centro Nazionale Trapianti (CNT) per tutti gli accertamenti di rito. Una volta determinata l'idoneità, è necessario il nullaosta definitivo del Giudice del Tribunale Ordinario: a quel punto, superata tutta la prassi burocratica, il donatore samaritano viene inserito in una peculiare lista di donazione, definita in modalità incrociata o cross over per l'avvio di una catena di trapianti.

Cos'è il trapianto cross over

Può capitare che moglie e marito, a causa di incompatibilità cliniche e immunologiche – come la presenza di specifici anticorpi – possano non rientrare nella procedura standard di trapianto da donatore vivente; per casi come questi il Centro Nazionale Trapianti prevede l'iscrizione nella lista per il trapianto incrociato di rene da donatore vivente (o cross over). In parole semplici, si incrociano donatori e riceventi di due coppie distinte iscritte nella lista, se acclarata la compatibilità biologica. L'incompatibilità può essere superata anche con una procedura di desinsibilizzazione, ovvero con la rimozione degli anticorpi nel ricevente, ma essa è legata a specifici parametri clinici.

Catena cross over da donatore samaritano

La catena cross over, come nei recenti casi di Vicenza, Pisa e Siena, può essere avviata da un donatore samaritano, che innesca una serie di trapianti incrociati tra diversi donatori e riceventi compatibili fra loro. La catena viene chiusa con un intervento ‘da donatore cadavere' – un trapianto tradizionale – per raggiungere il numero pari. Si tratta di un processo in cui debbono combaciare alla perfezione i tempi degli interventi e il trasporto degli organi.

L'anno dei record

Per numero di trapianti eseguiti e donazioni il 2016 è stato un anno record, con benefici tangibili sulle lunghe liste d'attesa. Rispetto al 2015 si è registrato un +13% di pazienti trapiantati, ovvero 3.736 contro 3.327, inoltre sono stati oltre 1.300 i donatori coinvolti nelle procedure di trapianto, la maggior parte dei quali concentrati al Nord e principalmente in Toscana. Se le liste d'attesa per polmoni e reni sono state per la prima volta ridotte, quelle per il cuore si sono allungate, ma solo perché è aumentato l'utilizzo di cuori artificiali e di conseguenza il numero di pazienti trattabili.

[Foto di Scotth23]

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