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Se il tuo medico è donna hai più probabilità di guarire: ecco perché

I ricercatori americani hanno dimostrato che i pazienti curati dai ‘camici bianchi’ donna rischiano di meno. Negli Stati Uniti, ogni anno, se gli anziani fossero assistiti solo dalle dottoresse verrebbero salvate oltre 32 mila vite.
A cura di Andrea Centini
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In base ai dati estrapolati da uno studio statistico effettuato da ricercatori della prestigiosa Harvard TH Chan School of Public Health (Boston), se si viene ricoverati e seguiti da un medico donna ci sono maggiori probabilità di non finire nuovamente in ospedale, ma soprattutto, aumentano le probabilità di sopravvivenza di alcuni punti percentuali. Il dato, curioso ma indubbiamente interessante, sottolinea in qualche modo una differenza d'approccio professionale tra i due sessi che merita un approfondimento adeguato; del resto, secondo gli studiosi coordinati dal professor Yosuke Tsugawa, ogni anno negli Stati Uniti d'America verrebbero salvate le vite a ben 32 mila anziani se tutti venissero curati da medici donna.

Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno analizzato oltre un milione e mezzo di ricoveri e visite in ospedale nell'arco di quattro anni, dal 2011 al 2014, e per evitare qualunque errore o fattore dovuto al caso hanno tenuto in considerazione numerosi parametri, dall'età al sesso dei pazienti, oltre naturalmente a una vasta gamma di patologie di varia gravità. Il risultato, seppur con qualche fluttuazione nelle percentuali, era sempre lo stesso: se il medico era donna, le probabilità di salvarsi erano superiori.

Tra i vari esempi riportati nello studio, pubblicato sulla rivista scientifica Jama Internal Medicine, vi è quello relativo alle cartelle cliniche dei pazienti inseriti nel programma assicurativo ‘Medicare' del governo USA, generalmente dedicato agli anziani over 65. Dallo studio è emerso che nei pazienti ospedalizzati, il tasso di mortalità a trenta giorni dal ricovero era del 11,49% nel caso di medico curante uomo contro il 10,82% nel caso di medico donna. Il divario permane anche tenendo in considerazione specifiche patologie: con l'insufficienza renale acuta, il tasso di mortalità era del 12,54% con medico donna e del 13,3% con medico uomo; in caso di aritmie cardiache, il paziente aveva il 6,02 % di probabilità di morire se il medico era uomo contro il 5,08% nel caso di medico donna. Si tratta di piccole percentuali, ma se riportate sui grandi numeri fanno una differenza notevole in termini di vite salvate.

Gli studiosi ritengono che i medici donna applichino con maggior scrupolo le linee guida cliniche ufficiali, inoltre fornirebbero più cure preventive e un supporto psicologico superiore rispetto ai colleghi maschi. Tutto questo, nonostante ricevano stipendi più bassi, abbiano meno possibilità di fare carriera nell'ambito accademico e vengano discriminate sul lavoro per questioni come la gravidanza.

[Foto di Portal PHB]

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