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Scegli un nome per i nuovi Pianeti scoperti

Molti degli esopianeti che gli astronomi hanno scovato negli ultimi anni devono ancora essere battezzati: da qui l’idea di un contest aperto a tutti.
A cura di Nadia Vitali
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Laggiù nello spazio, varcate le soglie del nostro Sistema Solare, orbitano ben 305 Pianeti "innominati": alcuni sono noti agli scienziati già da qualche tempo, altri sono arrivati sulle loro mappe recentemente, ma tutti sono stati scoperti soltanto negli ultimi vent'anni. Ciascuno di essi ha chiaramente un nome identificativo che, per lo più, consiste in una fredda sigla scientifica, difficile anche da memorizzare per chi non è "addetto ai lavori". Per questa ragione gli astronomi hanno stabilito che è giunta l'ora di battezzare questi oggetti del nostro Universo i quali, ormai, grazie alle raffinate strumentazioni di cui dispone la scienza, sembrano esser diventati sempre meno distanti da noi.

NameExoWorlds

Si chiama NameExoWorlds il contest lanciato mercoledì 9 luglio dalla International Astronomical Union che coinvolgerà chiunque voglia partecipare, da qualunque angolo di mondo. Gli scienziati hanno selezionato 305 esopianeti, tutti caratterizzati dal fatto di essere stati ben documentati e studiati: si tratta, infatti, di oggetti celesti scoperti prima del 31 dicembre del 2008, la cui presenza è stata quindi confermata da osservazioni ripetute nel tempo. Esopianeti che appartengono a 260 Sistemi esoplanetari, composti da un numero di elementi variabile da uno a cinque, esclusa chiaramente la loro Stella madre.

Il nostro universo è popolato da migliaia di sistemi stellari composti da stelle madri ed esopianeti.
Il nostro universo è popolato da migliaia di sistemi stellari composti da stelle madri ed esopianeti.

Sin dalla data della sua fondazione, nel 1919, gli astronomi delegarono all'IAU il compito di scegliere i nomi per i nuovi oggetti celesti che venivano scoperti: adesso l'esperienza dei membri dell'unione è stata capitalizzata per dare vita ad un progetto mai realizzato prima d'ora che vedrà il coinvolgimento prima degli specialisti del settore e successivamente del grande pubblico. A settembre 2014, infatti, si apriranno ufficialmente le prime consultazioni che, però, riguarderanno soltanto le associazioni di astronomi e le organizzazioni no-profit che saranno interessate. Nel mese successivo, ai gruppi iscritti verrà chiesto di votare per i 20-30 esopianeti dalla lista della IAU che vorrebbero rinominare: in verità il numero di oggetti celesti selezionato varierà in base a quante associazioni ed organizzazioni si registreranno per il contest, poiché ogni gruppo potrà battezzare un solo "esomondo". A partire da dicembre potranno essere avanzate le proposte di nomi per gli esopianeti ma anche per le Stelle madri di questi: la scelta avverrà seguendo le regole stabilite dall'IAU e dovrà essere motivata con una dettagliata argomentazione.

Poi, da marzo 2015, il voto verrà aperto anche al grande pubblico: chiunque potrà sostenere i nomi candidati nella fase precedente, contribuendo alla scelta definitiva. Ad agosto del 2015 saranno annunciati i nomi che avranno ricevuto più preferenze e con i quali verranno indicati da quel momento in poi gli esopianeti: in ogni caso tali nomi non sostituiranno le preesistenti denominazioni scientifiche (che designano già tutti i Pianeti e le Stelle, al fine di catalogarli) ma saranno utilizzati dall'IAU come dei "nomi adottivi", con tanto di crediti e pubblicità per le associazioni e le organizzazioni che li hanno proposti.

Una schiera di esopianeti da fantascienza?

Ma quali saranno i parametri da rispettare per avere l'onore di scegliere un nome per un pezzo del firmamento? Innanzitutto i nuovi esopianeti non potranno chiamarsi come un personaggio tutt'ora vivente; inoltre la scelta non potrà in alcun modo ricadere su qualche parola che evochi concetti in grado di creare separazione e attrito. Benvenuti, invece, ai nomi di Pianeti già esistenti soltanto nel mondo della fantascienza: chi resisterà alla tentazione di proporre Tatooine, dove nacque Luke Skywalker, o Gallifrey, il Pianeta dei Signori del Tempo del Doctor Who? E poi si potrebbe citare il mitico Abydos dove conduceva lo Stargate o ancora elencare tutti i Pianeti nati dalla fertile fantasia di Isaac Asimov: astrofili ed astronomi avranno soltanto l'imbarazzo della scelta.

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