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La bevanda anti-sbornia? Altro che caffè

Secondo una recente ricerca cinese è un’altra la bevanda anti-sbornia. Altre soluzioni in realtà accrescono gli effetti negativi dell’alcol.
A cura di Redazione Scienze
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Mal di testa, assenza di equilibrio, stomaco a soqquadro: i sintomi di una sbornia sono noti a tutti. A chi ha alzato troppo il gomito si suggerisce di camminare, di bere acqua per pulire il sangue oppure caffè perché – si dice – riduce il malessere. Alla lista si potrebbe aggiungere un'altra soluzione, probabilmente più efficace del caffè, la cui sola utilità è quella di far dare di stomaco . Il ricercatore Hua-Bin Li e il suo team della Sun Yat-Sen University a Guangzhou (Cina) afferma di aver individuato la bevanda anti-sbornia, capace di accelerare la sintetizzazione dell'etanolo.

Nello specifico, ciò che induce lo stato di malessere, non è l'etanolo in sé, ma la sua metabolizzazione in acetaldeide da parte dell'alcol deidrogenasi (ADH). E' questa la sostanza tossica che, in eccesso, danneggia il fegato, il cuore e provoca probabilmente il cancro. Sull'acetaldeide interviene poi un altro enzima – l'aldeide deidrogenasi (ALDH) – che trasforma la sostanza in acetato, che invece è innocuo per l'organismo. L'obiettivo di Li, dunque, è quello di ridurre il tempo di metabolizzazione dell'acetaldeide in acetato.

Alcune bevande testate – tra cui anche gli infusi come il tè presentati spesso come soluzioni ad una sbornia – peggiorano il malessere. Alcune erbe, infatti, accelerano il tempo di metabolizzazione in acetaldeide, rallentando quello in acetato. Soda e Sprite, invece, agiscono in senso opposto, riducendo gli effetto negativi si una sbronza. Edzard Ernst, uno dei massimi esperti degli studi sull'argomento presso l'Università di Exeter nel Regno Unito, ha giudicato interessanti i risultati, aggiungendo a Chemistry World che "questi risultati ci ricordano che bevande a base di erbe e altri integratori possono avere effetti sia positivi che negativi sulla nostra salute". Tuttavia, Ernst ha suggerito cautela, sottolineando che è necessario attendere studi indipendenti sull'argomento prima di accettare pienamente i risultati di Hua-Bin Li.

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