52 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Possono uccidere: cosa sono i farmaci anoressizzanti e perché sono pericolosi

Meccanismo d’azione, effetti collaterali e controindicazioni dei famigerati farmaci anoressizzanti, composti in grado di ridurre l’appetito ma che possono mettere a serio rischio la salute dei pazienti.
A cura di Andrea Centini
52 CONDIVISIONI

img

Finiti più volte sul banco degli imputati a causa dei gravi effetti collaterali di cui sono responsabili, in questi giorni i farmaci anoressizzanti sono di nuovo nell'occhio del ciclone. La procura di Roma ha infatti messo sotto inchiesta sette funzionari ministeriali, accusati di "disastro colposo" per aver permesso la prescrizione di alcuni dei suddetti farmaci – banditi da anni – nelle cosiddette preparazioni galeniche, quelle fatte nei laboratori delle farmacie. Scopriamo le caratteristiche di questi composti e perché sono così pericolosi.

Cosa sono i farmaci anoressizzanti

Per anoressizzante o anoressante, come suggerisce il nome, si intende quella famiglia di farmaci e finanche sostanze naturali in grado di ridurre l'appetito in chi li assume, proprietà di grande interesse scientifico nel campo della dietologia ma che in passato ebbe un ruolo anche in ambito militare; furono infatti prescritti durante il secondo conflitto mondiale per aumentare l'efficienza delle truppe di alcuni eserciti. La cosiddetta “azione antifame” di tali composti non è tuttavia scevra da sensibili e talvolta gravi effetti collaterali, ragion per cui negli ultimi anni sono stati numerosi i farmaci anoressizzanti banditi dal commercio, con l'eccezione di alcuni tuttora accessibili solamente attraverso uno stretto controllo medico e adottati nei casi di obesità grave, ovvero nei soggetti con BMI (acronimo di boby mass index, indice di massa corporeo) superiore a 30, laddove i rischi della patologia superano quelli dei potenziali effetti dannosi del composto.

Quali sono i farmaci che tolgono l'appetito

I farmaci anoressizzanti più comuni appartengono alla famiglia delle cosiddette amfetamine e derivati vari, che agiscono sull'organismo in maniera analoga all'adrenalina, ovvero facendo aumentare l'attività metabolica basale. Tale processo, di concerto con la riduzione dell'appetito e l'attività di lipolisi, in parole semplici lo spostamento degli acidi grassi dal tessuto adiposo, li rendono particolarmente efficaci per contrastare i chili in eccesso. Agendo come eccitanti del sistema nervoso centrale, tuttavia, presentano una serie di importanti effetti collaterali che analizzeremo a breve. Alle amfetamine si accompagnano gli anoressanti antidepressivi, che invece di agire sul metabolismo si concentrano sull'attività serotoninergica del neurotrasmettitore serotonina, che nel sistema nervoso centrale controlla la regolazione dell'umore, della temperatura corporea, il sonno e anche l'appetito, anticipando in qualche modo il senso di sazietà. Non solo, oltre a mettere un freno alla quantità di cibo assunta essa ha anche effetti su carboidrati, proteine e grassi favorendo ulteriormente la riduzione del peso. Anche tra questa tipologia di anoressizzanti, tuttavia, sono emersi gravi effetti collaterali che hanno comportato il ritiro di alcuni prodotti dal mercato.

Perché sono pericolosi

Tra gli effetti collaterali più comuni legati alle anfetamine vi sono irritabilità, ansia, depressione, disidratazione, disturbi gastrointestinali, mal di testa, stati confusionali e diverse problematiche che riguardano l'apparato cardiocircolatorio, dalle palpitazioni alla tachicardia, passando per l'aumento della pressione arteriosa sino a pericolosissime aritmie. Tutto questo si traduce in un rischio maggiore di infarto, ictus, ipertensione e problemi alle valvole cardiache. Tra i composti depennati a causa di questi effetti collaterali vi sono la fendimetrazina, la fenfluramina e la fenilpropanolamina. Per quanto concerne gli anoressanti antidepressivi le problematiche più gravi ricadono principalmente (ma non solo) nel campo psichiatrico e neurologico, aumentando ad esempio il rischio di suicidio. Per entrambe le famiglie di farmaci non va inoltre sottovalutato l'insorgenza di tutti quei fenomeni legati alla dipendenza.

Gli anoressizzanti naturali

Oltre ai farmaci, esistono diversi prodotti naturali che possono essere utilizzati come integratori a funzione anoressizzante, seppur con efficacia molto contenuta e talvolta non scientificamente riconosciuta. Tra i più comuni vi sono il caffé, il cacao, la sinefrina presente in alcune tipologie di arance e l'efedrina nelle piante del genere Ephedra; non mancano inoltre alcune fibre come la crusca, gomme alimentari (alla stregua del guar) ed estratti delle piante del genere Hoodia. In tutti questi casi, oltre a problematiche relative all'assuefazione, in un regime non controllato possono insorgere effetti collaterali al sistema gastrointestinale, ulcere, problemi alla tiroide ed altri ancora.

[Foto di FranckinJapan]

52 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views