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Nella bocca della Gioconda si nasconde un sedere: le 5 bufale su Leonardo Da Vinci

Da quasi 500 anni il genio di Leonardo Da Vinci continua a risultare intatto, ed è normale che attorno ad un personaggio del genere continuino a circolare leggende o vere e proprie bufale. Esaminiamo le cinque più diffuse.
A cura di Juanne Pili
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Il 2 maggio del 1519 si spegneva Leonardo Da Vinci. A quasi 500 anni dalla morte ne approfittiamo per ricordare il grande genio del Rinascimento, trattando cinque falsi miti sul suo conto che continuano tutt'oggi ad essere considerati come storicamente accertati o per lo meno molto plausibili.

La bocca della Gioconda è un fondoschiena

Partendo dalla supposizione che Leonardo fosse omosessuale – tesi infondata che approfondiremo a breve – uno dei miti più torbidi riguarda il sorriso della Gioconda che rappresenterebbe in realtà il fondoschiena di un efebo, verosimilmente un amante dell'artista. Questa tesi circola da più di dieci anni e si avvale di analisi molto superficiali. Memorabili le affermazioni della ricercatrice canadese Suzanne Giroux:

Fate ruotare il quadro di 90 gradi, a destra o a sinistra, e vi appariranno le belle natiche di un efebo, uno di quei giovinetti che Leonardo, grande appassionato di nudi maschili, amava immortalare.

In realtà non si va ben oltre una semplice somiglianza. L'alone di mistero che avvolge di suo Monna Lisa – la donna che viene comunemente identificata con la Gioconda – ha fatto il resto. Sulla misteriosa signora ritratta si sono fatte numerose ipotesi, suggerendo anche la possibilità che si trattasse di una versione femminile dello stesso Leonardo. Molto interessante lo studio di Pascal Cotte che analizzando il dipinto con luci multispettriche avrebbe trovato una seconda figura femminile nascosta. Il suo studio è stato presentato anche dalla Bbc, ma i responsabili del Louvre non sembrano affatto entusiasti.

Leonardo membro del Priorato di Sion

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Le tesi di complotto riguardanti sette segrete simil-massoniche sono tra le più antiche nell'universo di quelle che oggi chiamiamo fake news, il modo in cui si generano è più o meno sempre lo stesso: si inventa di sana pianta una organizzazione misteriosa; poi in un secondo momento qualcuno fallendo nel tentativo di entrarvi in contato decide di crearla egli stesso, millantando di essere in contatto coi misteriosi fondatori. Qualcosa di simile è avvenuto con la storia del Priorato di Sion, sedicente organizzazione segreta che ha ispirato lo scrittore Dan Brown nel suo romanzo "Il codice Da Vinci", subito dopo la pubblicazione fioriranno gli "studiosi indipendenti" in grado a loro dire di dimostrarne l'esistenza storica.

Tra i venerabili membri anche Leonardo Da Vinci, già accusato di essere stato membro dei Rosa Croce. A onor del vero il Priorato di Sion non è proprio farina del sacco di Dan Brown, effettivamente il primo a mettere in giro la storia di questa società segreta è stato il francese Pierre Plantard nel 1956, originerebbero dai Templari e assieme a Leonardo ne avrebbero fatto parte anche Isaac Netwon e Victor Hugo.

Leonardo vegetariano

"L'ultima cena", di Leonardo Da Vinci.
"L'ultima cena", di Leonardo Da Vinci.

Per qualche ragione si è ritenuto da tempo che Leonardo fosse vegetariano. Qualcuno si è preso la briga di fare le pulci a questa tesi. Enrico Panareo assieme ad Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato hanno preso in esame i riferimenti che lo stesso scienziato diede a proposito della sua dieta. Effettivamente Leonardo era anche un maestro di cerimonie, forse uno dei primi a mettere in scena elaborati effetti speciali come mai si erano visti prima nella sua epoca.

In cucina con Leonardo. L'inventore aveva una certa dimestichezza con feste, cerimonie e, soprattutto, banchetti. Gli autori di questa ricerca pubblicarono poi il libro "Leonardo non era vegetariano". Dal momento che si basano proprio sulle sue "liste della spesa" e altri documenti a lui attribuiti, sono arrivati  a escludere che potesse essere vegetariano.

Leonardo omosessuale

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Una tesi molto più "accreditata" vuole che Leonardo Da Vinci fosse omosessuale. Persino Sigmund Freud, in un testo a lui dedicato, ne individua l'omosessualità dall'analisi di un sogno che Leonardo descrisse nei suoi scritti, dove la coda di un uccello gli lambiva la bocca. Lo stesso volatile veniva intravisto dal padre della psicoanalisi anche in alcuni suoi dipinti, dove il genio toscano avrebbe messo in scena – seppur inconsciamente – la sua difficile infanzia, lontano dalla madre naturale. Ma Freud non riuscirà mai a dimostrare empiricamente la validità di queste tesi. Oggi sappiamo che sono del tutto prive di fondamento.

Rimane tra gli storici qualche sostenitore della tesi omosessuale, per esempio Silvano Vinceti – basandosi anche sulle ultime ricerche riguardanti un secondo ritratto nascosto – in sostanza la Gioconda sarebbe frutto della fusione di due modelli: Lisa Gherardini e l'apprendista di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti che viene spesso indicato come suo amante. In realtà l'unico dato certo che richiama alla presunta omosessualità di Leonardo è un fatto accaduto nel 1467, quando venne accusato di sodomia nei confronti del diciassettene Jacopo Saltarelli, tale accusa però non venne mai dimostrata e Leonardo venne assolto.

Precisazioni sulle sue macchine

La macchina volante a elica di Leonardo Da Vinci in una ricostruzione.
La macchina volante a elica di Leonardo Da Vinci in una ricostruzione.

Dopo la Gioconda ciò che contraddistingue in maniera iconica Leonardo sono i progetti delle sue macchine. Ne progettò di diversi tipi, molte belliche, ma anche per il volo umano. Parecchie non avrebbero potuto mai funzionare, come le sue macchine volanti, tra le quali un "elicottero"; altre invece si sono rivelate sorprendentemente efficaci, come il suo paracadute che addirittura garantirebbe un atterraggio più morbido rispetto ai nostri, solo che il suo peso potrebbe rivelarsi problematico nelle ultime fasi di atterraggio. Infine, alcune invenzioni a lui attribuite sono frutto di mala interpretazione: non ha mai inventato l'automobile; il suo trabucco era stato progettato per scopi scenici, geniale in ogni caso l'idea di muovere un oggetto con quattro ruote in maniera del tutto meccanica.

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