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Nati i primi topi da spermatozoi conservati nello spazio: sono in salute e fertili

Lo sperma, in forma liofilizzata, è stato tenuto nove mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Sebbene il DNA abbia registrato alcuni danni, la prole risultante dalla fecondazione è risultata sana e fertile.
A cura di Andrea Centini
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Dopo aver trascorso nove mesi nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dove sono stati bombardati da radiazioni cento volte superiori a quelle che colpiscono la superficie terrestre, gli spermatozoi di topo – conservati in forma liofilizzata – hanno mantenuto la propria funzionalità biologica, generando prole sana e fertile. A dimostrarlo, una ricerca condotta da studiosi giapponesi dell'Università di Yamanashi, che hanno fecondato alcune femmine con lo “sperma spaziale” dopo il suo rientro sulla Terra.

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Si tratta di un risultato particolarmente interessante poiché non solo dimostra che per i mammiferi – perlomeno per i topi – la riproduzione nello spazio è tecnicamente possibile, ma anche che in questo ambiente così ostile si può realizzare una vera e propria banca del seme, analoga al famoso Global Seed Vault sull'isola Spitsbergen alle Svalbard, in Norvegia, dove sono conservati i semi di specie di piante provenienti da tutto il mondo.

La ricerca giapponese, coordinata dal professor Teruhiko Wakayama, un biologo della riproduzione presso l'ateneo di Kofu, puntava a gettare un primo sguardo sulle possibilità per la specie umana di sopravvivere e perpetuarsi nello spazio, un ambiente che in futuro, se non vorremo estinguerci, saremo costretti ad affrontare, alla ricerca di nuovi mondi da colonizzare. Del resto, tra circa 5 miliardi di anni il Sole finirà il proprio ciclo, e per allora dovremmo aver già trovato da un pezzo una nuova casa, per noi e magari per alcune specie animali e vegetali, che anche sotto forma di spermatozoi, uova e semi dovranno resistere per un lunghissimo viaggio.

La crescita delle cellule
La crescita delle cellule

Lo sperma di topo è stato tenuto sulla ISS a una temperatura di -95° centigradi per 288 giorni, da agosto del 2013 a maggio 2014. La permanenza nella spazio non è stata priva di effetti negativi, dato che i ricercatori hanno rilevato alcuni danni alla struttura del DNA, tuttavia, dopo averlo utilizzato per fecondare alcune femmine, il citoplasma dell'uovo deve aver contribuito alla sua riparazione e i topolini nati dal trattamento non sono sono risultati perfettamente sani, ma a loro volta hanno dato vita a prole feconda. Anche il numero di maschi e femmine nati è rimasto del tutto in linea con quello del gruppo di controllo seguito sulla Terra. I risultati di questo interessante studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.

[Foto di Università di Yamanashi]

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