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Morte prematura, 5mila vittime per colpa dei motori ‘taroccati’ del Dieselgate

Le emissioni di ossidi di azoto in eccesso prodotte da veicoli equipaggiati con software illegali, quelli finiti al centro del cosiddetto scandalo ‘Dieselgate’, hanno ucciso in Europa 5mila persone all’anno. Di esse, 1.250 soltanto in Italia, il paese più colpito.
A cura di Andrea Centini
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In Europa le emissioni in eccesso dei motori diesel ‘taroccati' con software illegali, al centro del cosiddetto scandalo Dieselgate, hanno provocato la morte prematura di cinquemila persone all'anno, la maggior parte delle quali concentrate proprio in Italia. È il risultato choc di un approfondito studio messo a punto da un'equipe internazionale di ricercatori, coordinata dall'Istituto meteorologico norvegese in collaborazione con la IIASA (International Institute for Applied Systems Analysis) e il Dipartimento di Spazio, Terra e Ambiente presso l'Università della Tecnologia svedese.

Ogni anno nei 28 paesi dell'Unione Europea, in Norvegia e in Svizzera muoiono prematuramente oltre 420mila persone a causa dell'inquinamento atmosferico, la quasi totalità per patologie all'apparato respiratorio ed eventi cardiovascolari. Tra le principali sostanze incriminate vi è il cosiddetto particolato fine, delle quali il NOx – le emissioni di ossidi d'azoto – prodotto da autovetture, furgoni e veicoli leggeri ucciderebbe circa diecimila persone. Di queste morti, cinquemila sarebbero proprio da attribuire al surplus di emissioni legate ai software illegali installati su alcuni modelli di auto, che nei test di laboratorio mostrano un risultato ecologico e uno ben diverso quando si tratta di guida reale, sino a 4/7 volte superiore. Il Dieselgate è nato dall'ammissione di Volkswagen di aver manomesso una parte dei propri propulsori, scandalo successivamente allargatosi anche ad altre case automobilistiche.

Le concentrazioni di particolato fine a causa delle emissioni diesel: credit Jonson et al 2017
Le concentrazioni di particolato fine a causa delle emissioni diesel: credit Jonson et al 2017

La maggior parte dei cinquemila decessi si concentra principalmente in Italia (1.250 morti), Germania (960) e Francia (680), a causa dell'elevata densità delle popolazioni e nel numero di vetture diesel circolanti. In Italia c'è una concentrazione elevatissima di vetture soprattutto al Nord, ma in tutta Europa si conta un numero doppio di vetture diesel rispetto al resto del mondo. Secondo il coordinatore della ricerca, il dottor Jan Eiof Jonson, se i veicoli diesel avessero avuto le stesse emissioni di quelli a benzina, circa il 75 percento dei decessi prematuri si sarebbe potuto evitare, ovvero 7.500 in Europa e quasi duemila nel nostro paese. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Research Letters, seguono quelli di un'altra ricerca su Nature, nella quale è stato determinato che quasi 40mila persone, nel 2015, sarebbero morte a causa delle emissioni diesel superiori a quelle comunicate nelle certificazioni.

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