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Marte dà spettacolo stasera, domenica 22 maggio

Domenica sera potremo ammirare il Pianeta Rosso risplendere come un rubino nei ciel.
A cura di Nadia Vitali
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Marte ripreso poco prima della sua opposizione dal telescopio NASA/ESA Hubble
Marte ripreso poco prima della sua opposizione dal telescopio NASA/ESA Hubble

Una configurazione celeste da non perdere, quella che ci aspetta il prossimo 22 maggio: Marte sarà in opposizione, ossia nel punto celeste in cui il Pianeta si trova opposto direttamente al Sole. Questo implica che Sole, Terra e Marte si ritroveranno allineati con il nostro Pianeta seduto in mezzo, tra la Stella e il Pianeta Rosso.

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Marte brilla nei cieli

Durante la notte tra il 22 e il 23 di maggio Marte apparirà più grande e brillante del solito: un evento determinato non soltanto dall'opposizione ma anche da un'altra condizione particolarmente favorevole. Durante maggio 2016, infatti, il Pianeta Rosso ha toccato il suo punto più vicino alla Terra degli ultimi dieci anni, tant'è che il telescopio spaziale NASA/ESA Hubble e ha approfittato per realizzare un ritratto particolarmente ben riuscito che mostra con una straordinaria precisione le caratteristiche della sua superficie. Insomma, l'evento è una grande opportunità non soltanto per i profani, che potranno divertirsi a dare la caccia al puntino rosso nei cieli, ma anche per gli studiosi, che per avere nuovi dati più precisi.

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Il Pianeta Rosso sempre più vicino

Proprio per approfittare di questa vicinanza, infatti, lo scorso 12 maggio Hubble ha diretto il suo occhio scrutatore verso Marte, sfruttando la possibilità di guardarlo come se avesse un diametro di appena 30 chilometri. Il risultato è stato notevole: grazie alla sua Wide Field Camera 3, il telescopio spaziale ha ottenuto una vista dai colori accesi che rivela caratteristiche geologiche interessanti, dalle più piccole montagne agli immensi canyon, dai canali di erosione ai vulcani.

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Nello specifico, quella ampia regione scura sulla destra è la Syrtis Major Planitia, una delle prime zone individuate sulla superficie già dagli astronomi del XVII secolo. Si tratta di un antico vulcano inattivo: nell'immagine, anche le nuvole che circondano le sue altezze. Più a sud, l'ovale luminoso del bacino Hellas Planitia che, con i suoi circa 1.800 chilometri di diametro e otto di profondità, rappresenta il più ampio cratere presente su Marte, formatosi 3,5 miliardi di anni fa a causa dell'impatto di un asteroide.

Domina il centro dell'immagine l'area arancione chiamata Arabia Terra, regione montuosa che si distingue per l'alto numero di crateri e per la forte erosione: il segnale che potrebbe rappresentare uno degli elementi più antichi del Pianeta. Le regioni più scure a sud di Arabia Terra, lungo l'equatore, devono il proprio colore alla roccia lavica che le ricopre.

Infine, l'immagine di Hubble ci restituisce anche un'idea del "clima" di Marte, mostrandoci che sulla calotta polare meridionale si addensano coltri di nubi mentre su quella settentrionale permangono soltanto quantità di ghiaccio di dimensioni relativamente ridotte perché in quel punto, adesso, ci troviamo sul finire dell'estate.

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