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Le 4 bufale sui felini che hanno spopolato in Rete

In occasione della Festa del gatto vi proponiamo quattro bufale che in tempi recenti hanno spopolato maggiormente in Rete, coi nostri amici felini come protagonisti.
A cura di Juanne Pili
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gatto

Fin dal Medioevo le leggende sui gatti abbondano – oggi non siamo da meno – pur avendo abbandonato nella maggioranza dei casi un approccio magico, in cui i gatti vengono visti come esseri diabolici, oggi in Rete vanno per la maggiore le leggende e le bufale che fanno leva sulla nostra empatia verso questi animali, grazie anche alla loro spiccata espressività. In occasione della Festa del gatto proponiamo le quattro fake-news più recenti che hanno fatto maggiormente scalpore in Rete.

1. Il gatto col piercing al naso

Nel maggio scorso aveva indignato mezza Facebook l'immagine di un gatto col piercing al naso. A divulgare la foto un utente dal nome che avrebbe dovuto farci venire qualche sospetto: "Libero Ratti Antonio". Come fece notare David Puente nel suo blog, si tratta di un meme che gira in Rete già da diverso tempo, ed è poco probabile che l'autore di questo virale sia il padrone del gatto in questione.

2. Collari per gatti parlanti

Molto divertente il video-fake utilizzato molto probabilmente per pubblicizzare una società mediante marketing virale. Nel filmato si pubblicizza un collare che sarebbe in grado di tradurre i miagolii di un gatto nel linguaggio umano. Un po' come nel film di animazione della Pixar "Up", dove grazie ad un apposito collare il cane dei protagonisti poteva parlare. Tanta ironia, ma anche tanto sprezzo della linguistica. I traduttori simultanei alla Star Trek non sono poi così tanto campati per aria, il problema è che per poterli ottenere necessitiamo di una conoscenza grammaticale (difficile da trovare nei versi di un gatto), ma soprattutto di un dizionario di vocaboli, che sono altrettanto assurdi da trovare nei vocalizzi animali.

3. Bonsai kitten: gatti in bottiglia

Un classico delle bufale in Rete è certamente quella dei Bonsai kitten, in Italia se ne occupò Paolo Attivissimo. Degna di mensione anche l'indagine condotta da Snopes. In sostanza si tratta della storia di alcuni sfortunati gatti chiusi dentro dei contenitori in vetro, fin da cuccioli, costretti a crescere in quello spazio prendendo la forma della bottiglia, le immagini relative a questa presunta pratica sono state pubblicate in un sito che si proponeva di venderli, oggi il portale non esiste più. Si trattava di un servizio-fake e le immagini erano dei chiari fotomontaggi.

4. La fatwa dell'Isis contro i gatti

Una bufala che si è prestata maggiormente ad essere considerata una notizia vera è quella della presunta fatwa dell'Isis contro i gatti. Insomma, nello Stato islamico sarebbe stata messa in atto una mattanza di questi felini. Nonostante la fonte del tutto incerta la notizia è riuscita a rimbalzare nella stampa italiana, come fa notare anche Butac. Oltre a questo la fonte non parla esplicitamente di persecuzione dei gatti. Anche le testate in lingua inglese hanno fatto la loro parte nel diffondere questa bufala, senza ulteriori dati che potessero sostenerne la veridicità.

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