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La depressione è la malattia che spaventa di più dopo il cancro

Questo, ed altro ancora, emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna presentata nel primo “Libro bianco sulla depressione” alla Camera dei Deputati.
A cura di Nadia Vitali
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Cos'è la depressione e qual è la sua origine? Quanto ci spaventa questa malattia? Sono alcune delle domande alle quali hanno risposto i volontari coinvolti in un'indagine condotta da Onda su un campione di oltre un migliaio di persone, donne e uomini. I risultati del lavoro hanno portato alla stesura del primo Libro Bianco sulla depressione, presentato il 22 giugno alla Camera dei Deputati: un ritratto della malattia ai giorni nostri e un primo passo per delineare un piano nazionale di contrasto alla depressione.

Quanto fa paura la depressione

La depressione fa molta paura: è quanto emerge dopo aver raccolto il parere degli intervistati, secondo i quali la depressione si colloca al secondo posto dopo i tumori per impatto percepito sulla vita di chi ne soffre e di chi si prende cura di una persona che ne è affetta. Oltre la metà degli intervistati (58%) ritiene che la depressione rappresenti una patologia del tutto comparabile a quelle fisiche che, in quanto tale, deve essere precocemente diagnosticata e curata; una persona su quattro, però, sottovaluta la malattia, descrivendola come una condizione mentale incomprensibile nella sua complessità e profondità, con la quale si può soltanto convivere.

Le cause ed i sintomi

La depressione non viene ricondotta ad un fattore univoco ma percepita come conseguenza di una serie di elementi: per quanti hanno ricevuto una diagnosi le cause vanno ricercate nei traumi (69%) o nello stress (60%), mentre chi non ne ha avuto esperienza la ritiene originata principalmente da una fragilità emotiva (67%).

Quali sono i principali sintomi associati alla depressione? Gran parte del campione li individua nell'inclinazione ai pensieri negativi (69%), solitudine (67%), tristezza (63%).

In verità tale prospettiva va ampliata perché la depressione incide anche sul funzionamento sociale e individuale della persona, creando spesso grande disagio, e talvolta riducendo le capacità, nell'interpretare il ruolo richiesto nell'ambito familiare, socio-relazionale o lavorativo. Solo un intervistato su tre riconosce che gli stessi disturbi di natura cognitiva, come le difficoltà a prendere decisioni o a mantenere la concentrazione, creano un forte impatto sulla vita, sia del paziente sia delle persone che gli stanno accanto.

Costi e numeri

La depressione ha dei costi elevatissimi, dal punto di vista economico ed umano: costi che si aggirano attorno agli 800 miliardi di dollari ma che sono destinati ad aumentare sempre più, se si considera che, entro il 2030, costituirà la malattia cronica più diffusa, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Sempre secondo l'OMS circa il 56% dei pazienti non riceve un trattamento adeguato.

Donne e depressione

In Italia sono circa quattro milioni e mezzo le persone depresse, con un coinvolgimento doppio delle donne. Donne che, secondo Francesca Merzagora, Presidente Onda, scontano un profondo cambiamento sociale che accentua lo stress fisico e psico-emotivo, con l'aumento della quantità di lavoro e di responsabilità, le difficoltà di conciliazione, l'acquisizione di abitudini e stili di vita scorretti.

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