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Il pastore tedesco: storia, standard di razza ed educazione

Da Rin Tin Tin a Rex, il pastore tedesco è ormai nei nostri cuori. Ma come nasce questa razza? Come possiamo educarla?
A cura di Zeina Ayache
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Da cane da lavoro a compagno di vita inseparabile, il pastore tedesco ha subito diverse evoluzioni dalla sua nascita ai giorni nostri. Dopo un processo lungo di selezione, ha dovuto combattere contro le etichette e i pregiudizi per essere finalmente considerato uno dei migliori cani con i quali condividere la vita.

Il cane da pastore tedesco nasce in Germania a fine '800
Il cane da pastore tedesco nasce in Germania a fine ‘800

Un po' di storia… il padre di Rex

Il cane da pastore tedesco, Deutscher Schäferhund, chiamato più comunemente Pastore Tedesco, è un conduttore, quindi un cane da lavoro e utilità cui compito è quello di spostare/gestire il gregge. La selezione di questa apprezzata razza risale a fine ‘800, Germania, quando alcuni cani da lavoro vennero incrociati tra loro per dar vita ad un nuovo cane che fosse adatto sia per le attività con gli animali che per la guardia e la difesa dell'uomo in contesti urbani. Incrociando il Turinga, per il suo aspetto, e il Wuttermberg, per il carattere, nacquero alcuni esemplari praticamente perfetti a livello comportamentale, ma non omogeni, né piacevoli alla vista. Dopo ripetuti tentativi riproduttivi, nacque Horand von Grafrath, aka Hecktor Linksrheim che, preso sotto l'ala protettiva di Max Von Stephanitz, divenne il padre, il soggetto 1 della razza. Alto 60/61 cm, lungo 66/67 cm, 25 kg di peso e con 13 cm di orecchie.

Hecktor Linksrheim potrebbe essere il padre dei pastori tedeschi
Hecktor Linksrheim potrebbe essere il padre dei pastori tedeschi

[Foto da Wikpedia.org]

Prime importanti selezioni

Una volta ottenuto il soggeto capostipite, l'appassionato Von Stephanitz mise anima e corpo per permettere a questa razza di durare nel tempo. Così tra il 1925 e gli inizi della Seconda Guerra Mondiale, la selezione divenne molto severa, anche se non portò a grandi risultati. Dopo la pausa della guerra, la situazione iniziò a cambiare grazie alla nascita di grandi riproduttori come Axel von Deininghauser Heide e Rolf von Osnabruckerland, entrambi Sieger (esemplari vincitori di gare di settore). Tra gli anni '50 e '60 molti furono i cani che riuscirono a spiccare per la loro bellezza o per il carattere, ma è negli anni '70 che nacquero i tre esemplari che furono la vera svolta del Pastore Tedesco: Mutz von Peltzierfarm, Canto e Quanto Wienerau. Non perfetti singolarmente, ma complementari, furono riproduttori di eccellenza, ognuno per quanto riguardava il suo punto di forza. Ciò che però portò alla formazione della razza che oggi amiamo fu la consapevolezza, raggiunta solo negli anni '80, dell'importanza della madre nella formazione del carattere del cane così come nell'aspetto. Fu la fattrice Palme, madre di Uran von Wildteigerland e Quando von Arminius, ad essere il collante per l'alba del nostro Rex.

Il primo commissario Rex si chiamava Reginald Von Ravenhorst
Il primo commissario Rex si chiamava Reginald Von Ravenhorst

Un cane da Hollywood… che sogna le pecore

Celebre per le sue partecipazioni cinematografiche e televisive, da Rin Tin Tin a Rex, quella del pastore tedesco è attualmente considerata una delle migliori razze da scegliere per la famiglia, molto spesso impiegata dalle forze dell'ordine internazionali. Inserita purtroppo nel triste elenco delle razze potenzialmente pericolose (Ordinanza del 2006 che riguardava l'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani, alla quale seguì quella del 2009 che non conteneva più l'elenco), ha superato alti e bassi per quello che riguarda gli aspetti fisico e caratteriali. Le scelte selettive degli ultimi anni hanno infatti portato il posteriore del pastore tedesco a propendere maggiormente verso il basso, un'incurvatura che però non ha tutti piace, soprattutto per le implicazioni mediche che comporta (ad esempio la displasia dell'anca). Caratterialmente descritto dall'ENCI “equilibrato, saldo di nervi, sicuro di sé, del tutto disinvolto e (se non provocato) assolutamente buono, oltre che attento e docile. Egli deve possedere coraggio, combattività e tempra per essere idoneo come cane da accompagnamento, da guardia, protezione, servizio e da pastore”, il Pastore Tedesco è quindi in molti casi un disoccupato che vive sul divano ed esce un paio di volte al giorno per passeggiare a guinzaglio. Questo stile di vita, non peggiore di quello che lo vede relegato al ruolo di “allarme” non socializzato, lo rendono non tanto potenzialmente pericoloso, quando frustrato. Prima di prendervi un pastore tedesco pensate a come potrete farlo vivere. Ricordate che ha bisogno di spazi, di vivere in gruppo, di lavorare, o meglio far lavorare il cervello, e di sentirsi utile.

Grooming… come toelettatura

Con il suo folto pelo, doppio pelo con sottopelo per la precisione, può essere un incubo per le mamme che ogni giorno si ritroveranno a rincorrere ciuffi di cane negli angoli più nascosti della casa. Pettinandolo almeno una volta alla settimana, il ‘problema' può essere risolto facilmente.

Standard di taglia e peso

Maschi- altezza al garrese:60 – 65 cm, peso: da 30 a 40 Kg. Femmine – altezza al garrese: 55 – 60 cm, peso: da 22 a 32 Kg.

Un vero lavoratore sempre pronto a rendersi utile
Un vero lavoratore sempre pronto a rendersi utile

Educazione

Il cane da pastore tedesco è un soggetto che può essere definito ‘facile da educare' proprio per la selezione che ha subito. Ha però la tendenza a responsabilizzarsi, per questo dovete essere molto chiari nelle dinamiche di gruppo: tenete la cuccia lontana dalle porte o dagli ingressi, diversamente potreste fargli intendere che il suo compito sia quello di gestire le entrate/uscite da casa rendendolo un vero portinaio al quale anche voi rischiereste di dover dare spiegazioni, coinvolgetelo nelle attività per evitare di stimolare la competitività o la possessività (ad esempio la scambio), limitate giochi che stimolino senza controllo il suo lato predatorio, come può essere rincorrere una pallina, il rischio è che il cane generalizzi e finisca per rincorrere le biciclette o i bambini, il mio consiglio è di alternare i lanci nascondendo la pallina e invitando il cane a cercarla, così da stimolare la riflessività di Fido.

Ci tengo a sottolineare l'importanza dell'educazione, dell'allevamento, della fattrice e delle scelte di vita che fate per il vostro cane nel processo di formazione del suo carattere. Uno standard di razza non significa che tutti i soggetti ad esso appartenenti siano uguali. Siete voi che potete fare la differenza per il vostro amico a 4 zampe, quindi siate responsabili e informatevi sempre, magari con un educatore, sul tipo di cane che vorreste e se lo stile di vita che potete offrirgli sia in linea con le sue necessità: questo evita a lui di essere infelice e a voi di non essere pienamente soddisfatti della vostra scelta.

[Foto copertina da Pixabay.com]

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