Il mal di spalla incrementa il rischio di infarto, ecco perché
Soffrire di dolori alla spalla, pur facendo lavori manuali impegnativi che mettono quotidianamente sotto sforzo le articolazioni, potrebbe essere un campanello dall'allarme per potenziali patologie cardiovascolari. A sostenerlo, un team di ricercatori della School of Medicine dell'università dello Utah, coordinanti dal professor Kurt Hegmann che è anche direttore del Rocky Mountain Center for Occupational and Environmental Health.
Gli studiosi hanno analizzato i dati di oltre mille partecipanti allo studio WISTAH, scoprendo un legame tra la presenza di fattori di rischio per patologie all'apparato cardiovascolare (come ipertensione, obesità, colesterolo alto e diabete) e quella di dolori alla spalla, nello specifico all'articolazione scapolo-omerale (o gleno-omerale) e alla cosiddetta cuffia dei rotatori, un complesso muscolare e tendineo della spalla. Nei trentasei partecipanti che mostravano tutti i principali fattori di rischio per malattie cardiovascolari, le probabilità di avere anche dolori alla spalla era di circa cinque volte superiore rispetto agli altri. Le probabilità salivano fino a sei nel caso di tendinopatia alla cuffia dei rotatori.
Per scongiurare eventuali errori dovuti al mestiere dei pazienti volontari, i ricercatori hanno assegnato a ciascuna tipologia di impiego uno specifico coefficiente. Dall'analisi dei dati è emerso che anche nei mestieri che mettono maggiormente sotto stress la spalla, come il falegname, il macellaio e il muratore, il dolore aveva più probabilità di essere associato ai fattori di rischio per malattie cardiache che all'esercizio fisico. “Quello che pensiamo – ha sottolineato il professor Kurt Hegmann – è che mettere sotto sforzo le articolazioni può accelerare i problemi della cuffia dei rotatori, ma non è la fonte principale del problema”. “I fattori di rischio legati alle malattie cardiovascolari – ha aggiunto lo specialista – potrebbero essere ben più influenti dell'usura dovuta al lavoro”. Nonostante le evidenze riscontrate, gli studiosi per dimostrare un rapporto di causa-effetto hanno bisogno di approfondire ulteriormente le proprie indagini. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Occupational and Environmental Medicine.
[Foto di Body-n-Care]