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I comportamenti sessuali delle figlie sono influenzati dall’educazione ricevuta dai papà

Le figlie che hanno trascorso più tempo con “cattivi” padri hanno maggiori probabilità di avere comportamenti sessuali a rischio e amicizie promiscue. Il nuovo studio suggerisce che non sono solo i geni a veicolare determinate attitudini.
A cura di Andrea Centini
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Psicologi dell'Università dello Utah hanno dimostrato che il comportamento sessuale delle figlie, più o meno “promiscuo” e a rischio, può essere sensibilmente influenzato dalla figura paterna, o meglio, dalla qualità e dalla quantità del tempo che esse spendono assieme al padre. Da tempo è noto alla scienza che i geni condivisi tra padri e figli possono avere un impatto notevole sui secondi, sia dal punto di vista dell'attività sessuale che sulla possibilità di frequentare cattive compagnie. Gli studiosi coordinati dalla dottoressa Danielle J. DelPriore, una borsista post-dottorato presso l'ateneo di Salt Lake City, hanno scoperto che i geni non sono l'unico fattore in gioco.

Per determinarlo hanno coinvolto nella ricerca 101 coppie di sorelle con un'età compresa tra i 18 e i 36 anni, che a causa del divorzio tra i genitori hanno speso quantità di tempo variabile col proprio padre. In questo modo il team della DelPriore ha potuto tenere sotto controllo sia il fattore genetico che diverse condizioni ambientali, dallo status socioeconomico al credo professato, tutti elementi fondamentali per avere un quadro preciso sull'impatto della figura paterna.

Dai dati è emerso che il quantitativo di tempo trascorso con un padre e la qualità del rapporto hanno implicazioni non solo sul controllo parentale che la figlia riceve da entrambe i genitori, ma anche sulle probabilità che essa abbia amici “promiscui e più prosociali”. Analizzando le storie di famiglie separate, i ricercatori hanno scoperto che l'influenza del padre era maggiore nelle figlie più grandi, poiché queste ultime avevano trascorso più tempo col genitore e quindi avevano subito “dosi" più massicce del suo comportamento.

Quando si trattava di bravi padri, le figlie maggiori avevano meno probabilità di comportamenti sessuali a rischio rispetto alle figlie minori; al contrario, quando i padri non erano un buon esempio, i ricercatori hanno evidenziato comportamenti opposti. La qualità del rapporto influenza anche il “controllo parentale” complessivo, il quale, quando è scarso, viene associato a delinquenza, abuso di alcol e droghe. “C'è molta enfasi sugli effetti del divorzio sui figli, ma questa ricerca dimostra che ciò che può essere più importante, almeno in questo caso, è il comportamento del padre, mentre lui è in casa”, ha sottolineato la DelPriore. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Developmental Psychology.

[Foto di Sheldonl]

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