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Herpes genitale, ne soffriamo per ‘colpa’ dell’Uomo schiaccianoci: perché e chi è

L’Uomo schiaccianoci, un omidide vissuto tra 1 e 3 milioni di anni fa, ha passato l’herpes genitale all’Homo erectus che a sua volta l’ha trasmesso nel nostro lignaggio, facendolo arrivare fino all’uomo moderno.
A cura di Andrea Centini
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L'herpes genitale ci è stato ‘regalato' dal cosiddetto “Uomo schiaccianoci” (Paranthropus boisei), un ominide vissuto 3 milioni di anni fa che lo trasmise al nostro diretto antenato Homo erectus. Lo hanno determinato gli scienziati dell'Università di Cambridge e dell'Università Oxford Brookes, che hanno deciso di indagare sul curioso rapporto tra il virus Herpes simplex e l'essere umano. Se infatti da un lato l'herpes labiale provocato dall'Herpes simplex di Tipo 1 (HSV-1) è sempre stato presente nella nostra storia evolutiva, manifestandosi sin da 7 milioni di anni, ovvero da quando i primi ominidi si separarono dagli antenati comuni con gli scimpanzé, l'herpes genitale fece il balzo di specie molto più tardi, tra i 3 e 1,4 milioni di anni fa. Che cosa è successo esattamente?

Secondo i ricercatori britannici, coordinati dalla professoressa Charlotte Houldcroft, virologa presso il Dipartimento di Archeologia dell'ateneo di Cambridge, il virus sarebbe balzato dall'Uomo schiaccianoci all'Homo herectus poiché le due specie condividevano lo stesso habitat: probabilmente il passaggio è avvenuto perché il più evoluto fra i due si nutriva della carne del primo, oppure perché si abbeveravano entrambi dalle stesse fonti d'acqua, come ad esempio il Lago Turkana in Kenya. Sebbene il virus interessi la zona genitale, secondo Houldcroft e colleghi non sarebbero coinvolti rapporti sessuali interspecifici.

Si ma perché proprio Paranthropus boisei e non altre specie contemporanee? Gli studiosi, per scovare il ‘colpevole' hanno sfruttato una tecnica normalmente utilizzata in ingegneria per prevedere i requisiti infrastrutturali in ambito urbano, una cosiddetta “modellazione di rete Bayesiana” messa a punto dal professor Krishna Kumar del Kings College di Cambridge. Houldcroft e colleghi hanno pensato che potesse essere sfruttata per calcolare le probabilità che varie specie di ominini contemporanei ad Homo erectus potessero avergli trasmesso il virus, il tutto basandosi su fattori climatici, ambientali e di distribuzione geografica in grado di aumentare il rischio di entrare in contatto con gli scimpanzé (portatori originari del virus).

Sebbene l'Australopithecus afarensis fosse il ‘sospettato numero uno' per il contatto con gli scimpanzé, la sua distribuzione geografica era molto distante da quella degli antenati di Homo sapiens. Scremando le varie ipotesi la più probabile rimasta in piedi era proprio quella dell'Uomo schiaccianoci. Una volta fatto il salto di specie all'Homo erectus, l'herpes genitalis è rimasto ben saldo nel nostro lignaggio – passando attraverso sangue, fluidi sessuali e la trasmissione madre/figlio – ed ha resisitito fino ad oggi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Virus Evolution.

[Credit: Louise Walsh]

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