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Cancro: aumentano le diagnosi, ci si ammala di più al Nord e il 40% dei casi è evitabile

In Italia vengono diagnosticati circa mille nuovi casi di cancro al giorno, ma il 40 percento potrebbe essere evitato grazie a uno stile di vita sano e facendo esercizio fisico. Ecco i dati del nuovo rapporto 2017 AIOM-AIRTUM.
A cura di Andrea Centini
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In Italia per il 2017 si stimano 369mila nuove diagnosi di cancro, circa mille al giorno e 3mila in più rispetto al totale del 2016, numeri spaventosi che potrebbero essere abbattutti del 40 percento. Sono i dati cardine del rapporto “I numeri del cancro in Italia 2017” presentato il 15 settembre all'Auditorium del Ministero della Salute. Si tratta del settimo censimento di questo tipo messo a punto dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), che traccia uno spaccato dettagliato sulla distribuzione e sull'impatto delle neoplasie nel nostro Paese.

Delle 369mila nuove diagnosi, 192mila riguardano i maschi e 177mila le femmine. Dai dati divulgati emerge una vera e propria impennata per i casi di tumore al polmone nelle donne, che nel 2017 hanno raggiunto la quota di 13.600. Il dato, catalizzato dal diffuso vizio del fumo, risulta particolarmente significativo poiché segna un un +49 percento rispetto a dieci anni fa.

In aumento, sia per gli uomini che per le donne, il melanoma (cancro della pelle), il cancro alla tiroide e il cancro al pancreas, fra i più temuti in assoluto. Diminuiscono invece le diagnosi di cancro allo stomaco e al colon-retto, uno dei più diffusi e potenzialmente letali. Il merito, spiegano oncologi ed epidemiologi delle associazioni che hanno messo a punto il rapporto, risiede nell'efficacia dei programmi di screening. Nonostante questa riduzione, il cancro al colon-retto resta il più diagnosticato di tutti con 53mila casi, seguito dal cancro al seno (51mila casi), al polmone (circa 42mila casi), alla prostata (circa 35mila casi) e alla vescica, con 27mila casi.

In generale ci si ammala di più nelle regioni del Nord, ma al Sud dopo la diagnosi si sopravvive di meno. Il dato sulla sopravvivenza mostra tuttavia un significativo balzo in avanti rispetto a pochi anni fa; basti pensare che dopo la diagnosi oggi sopravvivono oltre 3,3 milioni di persone, un quarto in più rispetto al 2010. È un dato a sostegno delle diagnosi precoci e dell'efficacia delle terapie più moderne. “Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combattere il cancro, come l'immunoterapia e le terapie target che si aggiungono alla chemioterapia, chirurgia e radioterapia”, ha sottolineato il presidente AIOM Carmine Pinto.

Sebbene sia stata registrata un'incidenza inferiore per gli uomini (nelle donne è stabile), con un -1,8 percento per anno tra il 2003 e il 2017, in particolar modo grazie al minor numero di tumori al polmone e alla prostata, Pinto indica che si deve fare di più per ridurre l'impatto della malattia, “perché oltre il 40 percento dei casi è evitabile”. Il dirigente punta il dito contro stili di vita insalubri, sedentarietà, dieta non equilibrata, vizio del fumo e del bere, tutti fattori che numerose ricerche hanno legato indissolubilmente a un maggior rischio di sviluppare il cancro. Per contrastare questa diffusa e multiforme malattia serve molto denaro, e gli oncologi hanno potuto garantire ai propri pazienti le cure più efficaci anche grazie a un fondo di 500 milioni dedicato a farmaci oncologici all'avanguardia. Il presidente di AIOM ha lanciato un appello affinché questo fondo venga esteso anche per il prossimo anno.

[Foto di Herney]

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