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Cancro, Alberto Bardelli vince il prestigioso premio ESMO: è il primo italiano

Il direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare presso l’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo è stato premiato per le sue scoperte sul carcinoma al colon retto.
A cura di Andrea Centini
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Il professor Alberto Bardelli ha vinto il Premio 2017 per la Ricerca Traslazionale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) per il lavoro condotto sul cancro al colon retto e in particolar modo sulla biopsia liquida, esame necessario per monitorare l'andamento dei trattamenti clinici. È la prima volta che un nostro connazionale vince questo prestigioso premio, assegnato da diciotto anni. L'ESMO è un'organizzazione internazionale composta da oltre 16mila membri provenienti da 130 Paesi ed è leader a livello mondiale nell'educazione e nella divulgazione oncologica.

Bardelli, docente presso il Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino e direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare dell'Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo, una delle eccellenze sanitarie italiane, è stato premiato per scoperte che "hanno portato ad applicazioni in grado di cambiare i paradigmi nella clinica", come indicato dal professor Christoph Zielinski, uno dei membri della commissione di premiazione dell'ESMO. “È un genetista di fama mondiale nell'ambito della medicina di precisione. Il suo lavoro innovativo sulle biopsie liquide – ha proseguito Zielinski – ha aperto la strada per ottimizzare le diagnosi e le opzioni di trattamento per i pazienti affetti da cancro del colon retto e lo ha reso uno degli scienziati più insigni nel campo della ricerca traslazionale”.

Il premio sarà assegnato allo specialista italiano il prossimo 8 settembre al Madrid Auditorium di Ifema (Spagna), in occasione del congresso ESDO 2017. Bardelli, entusiasta ed orgoglioso per il riconoscimento, ha voluto sottolineare l'importanza del lavoro di squadra, ringraziando tutto il suo team composto da varie figure professionali, come biologi, medici, fisici e matematici. Grazie al loro contributo sono stati migliorati il trattamento e la comprensione di una delle più diffuse e letali malattie oncologiche al mondo.

[Foto di IFOM]

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