Asteroide 3122 Florence in arrivo: come e quando vederlo dall’Italia
Tra la sera del 31 agosto e l'alba del primo settembre l'asteroide 3122 Florence si avvicinerà alla Terra a una distanza di appena 7 milioni di chilometri, un sorvolo “ravvicinato” che permetterà agli studiosi di conoscerlo più a fondo e un'occasione imperdibile per gli appassionati di astronomia. Il corpo celeste raggiungerà infatti una magnitudine apparente (luminosità) tale da poter essere osservato anche con un semplice binocolo, o ancor meglio, attraverso un piccolo telescopio amatoriale.
Per godersi lo spettacolo, anche dall'Italia, basterà puntare i propri strumenti a Nord, verso la costellazione dell'Acquario, che verrà “intercettata” proprio durante il passaggio alla distanza minima dalla Terra. L'asteroide ha una traiettoria Sud-Nord e attraverserà diverse costellazioni facilmente riconoscibili, come il Cigno e il Capricorno. Per chi non potrà ammirare l'evento dal vivo, magari a causa delle condizioni meteo infauste, sarà possibile seguirlo a partire dalle 21:30 in diretta streaming grazie al Virtualtelescope dell'Osservatorio di Ceccano, diretto dall'astrofisico Gianluca Masi.
Sebbene faccia parte dei cosiddetti “asteroidi potenzialmente pericolosi” o PHA (Potentially Hazardous Object), cioè capaci di creare danni ingenti in caso di impatto con la superficie del nostro pianeta, la sua orbita è totalmente sicura e non interseca mai quella della Terra. Si tratta di una notizia sicuramente positiva, dato che col suo diametro stimato di circa 4,4 chilometri – è il quarto PHA per dimensioni – scatenerebbe una vera e propria catastrofe, sia cadendo in mare (generando tsunami devastanti) che sulla terraferma. Almeno per i prossimi secoli, fortunatamente, l'umanità può dormire sonni tranquilli.
Così chiamato in onore dell'infermiera britannica Florence Nightingale, considerata l'ispiratrice dell'infermieristica moderna, 3122 Florence ruota su se stesso ogni due ore circa, e sebbene siano ben note le informazioni sulla traiettoria, poco si sa sulla sua reale composizione. Il “flyby” del primo settembre permetterà agli astronomi di puntargli contro vari strumenti radar che dovrebbero far luce su diverse caratteristiche ancora ignote.
[credit: University of Colorado]