Allergie e intolleranze alimentari, creato portachiavi hi-tech che individua 5 allergeni
Un team di ricerca della prestigiosa Università di Harvard (Boston) ha sviluppato un portachiavi tecnologico in grado di rilevare cinque allergeni dagli alimenti attraverso un semplice e rapido test. Il dispositivo è stato chiamato iEAT, termine che abbraccia sia la denominazione tecnica (è l'acronimo di Exogenous Antigen Testing) che l'obiettivo finale per cui è stato messo a punto, ovvero poter mangiare in totale sicurezza soprattutto quando si è fuori casa.
Le persone allergiche a determinati alimenti, come ad esempio arachidi e nocciole, devono stare particolarmente attente quando vanno al ristorante, poiché i cibi, per quanto preparati ad hoc per evitare contaminazioni, possono sempre contenere tracce in grado di scatenare una reazione avversa. Nel peggiore dei casi, anche un vero e proprio shock anafilattico, un'emergenza medica con esito potenzialmente letale se non trattata tempestivamente. Anche le semplici intolleranze alimentari e le reazioni autoimmuni, come ad esempio la celiachia legata al glutine, possono avere conseguenze spiacevoli se non si evitano i cibi responsabili della condizione.
Il dispositivo iEAT riesce a individuare la “firma” di cinque distinti allergeni, ovvero arachidi, nocciole, frumento, latte e uova, tra i maggiori responsabili di intolleranze e reazioni allergiche. Grazie alla sua praticità può essere sempre a disposizione, e attraverso un collegamento wireless con lo smartphone riesce a dare il responso sull'eventuale contaminazione in dieci minuti. Può sembrare un tempo lungo innanzi a un piatto, tuttavia gli strumenti di rilevazione tradizionale sono ingombranti e lente macchine da laboratorio, che richiedono quantitativi di campioni molto superiori rispetto a quelli che può elaborare iEAT.
Il prototipo è stato testato in diversi ristoranti e spesso ha rilevato alimenti contaminati, come ad esempio insalate contenenti glutine e birre con proteine delle uova. Prodotti considerati generalmente “sicuri” ma che possono essere contaminati con tracce durante i processi produttivi. I ricercatori che hanno messo a punto il dispositivo, coordinati dai professori Ralph Weissleder e Hakho Lee, puntano a commercializzarlo a un prezzo di 40 dollari. I dettagli su iEAT, il cui ventaglio d'azione potrebbe essere esteso anche ad altri allergeni, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata ACSNano.
[Credit: American Chemical Society]