163 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Allergie e intolleranze alimentari, creato portachiavi hi-tech che individua 5 allergeni

Il prototipo sviluppato dall’Università di Harvard si chiama iEAT e riesce a individuare tracce di arachidi, nocciole, latte, uova e frumento. Si collega allo smartphone e impiega 10 minuti per fornire una risposta. Costerà 40 dollari.
A cura di Andrea Centini
163 CONDIVISIONI
Immagine

Un team di ricerca della prestigiosa Università di Harvard (Boston) ha sviluppato un portachiavi tecnologico in grado di rilevare cinque allergeni dagli alimenti attraverso un semplice e rapido test. Il dispositivo è stato chiamato iEAT, termine che abbraccia sia la denominazione tecnica (è l'acronimo di Exogenous Antigen Testing) che l'obiettivo finale per cui è stato messo a punto, ovvero poter mangiare in totale sicurezza soprattutto quando si è fuori casa.

Le persone allergiche a determinati alimenti, come ad esempio arachidi e nocciole, devono stare particolarmente attente quando vanno al ristorante, poiché i cibi, per quanto preparati ad hoc per evitare contaminazioni, possono sempre contenere tracce in grado di scatenare una reazione avversa. Nel peggiore dei casi, anche un vero e proprio shock anafilattico, un'emergenza medica con esito potenzialmente letale se non trattata tempestivamente. Anche le semplici intolleranze alimentari e le reazioni autoimmuni, come ad esempio la celiachia legata al glutine, possono avere conseguenze spiacevoli se non si evitano i cibi responsabili della condizione.

Il dispositivo iEAT riesce a individuare la “firma” di cinque distinti allergeni, ovvero arachidi, nocciole, frumento, latte e uova, tra i maggiori responsabili di intolleranze e reazioni allergiche. Grazie alla sua praticità può essere sempre a disposizione, e attraverso un collegamento wireless con lo smartphone riesce a dare il responso sull'eventuale contaminazione in dieci minuti. Può sembrare un tempo lungo innanzi a un piatto, tuttavia gli strumenti di rilevazione tradizionale sono ingombranti e lente macchine da laboratorio, che richiedono quantitativi di campioni molto superiori rispetto a quelli che può elaborare iEAT.

Il prototipo è stato testato in diversi ristoranti e spesso ha rilevato alimenti contaminati, come ad esempio insalate contenenti glutine e birre con proteine delle uova. Prodotti considerati generalmente “sicuri” ma che possono essere contaminati con tracce durante i processi produttivi. I ricercatori che hanno messo a punto il dispositivo, coordinati dai professori Ralph Weissleder e Hakho Lee, puntano a commercializzarlo a un prezzo di 40 dollari. I dettagli su iEAT, il cui ventaglio d'azione potrebbe essere esteso anche ad altri allergeni, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata ACSNano.

[Credit: American Chemical Society]

163 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views