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Alaska, orsi e lupi nel mirino dei cacciatori: revocate misure di tutela volute da Obama

Gli animali potrebbero essere uccisi mentre sono in letargo, catturati con trappole e attaccati persino dagli elicotteri. Anche madri e cuccioli non verrebbero risparmiati.
A cura di Andrea Centini
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Dopo le votazioni favorevoli dello scorso marzo passate alla Camera dei Rappresentanti e al Senato, con la decisiva firma apposta dal presidente Donald Trump sono state ufficialmente revocate alcune regole federali atte a proteggere la fauna selvatica dell'Alaska, nello specifico i predatori come lupi ed orsi, che potranno essere di nuovo cacciati dalla popolazione locale. Si tratta dell'ennesimo smacco alle misure di tutela ambientale volute dall'amministrazione Obama, che stanno cadendo sistematicamente una dopo l'altra sotto i colpi del nuovo inquilino della Casa Bianca e del Congresso.

Ciò che sta facendo discutere Oltreoceano non è soltanto l'eliminazione delle suddette misure, ma anche i metodi crudeli che potrebbero essere adottati per uccidere. Anche se alcune carte sono ancora sul tavolo, c'è infatti il rischio concreto che i cacciatori potranno far fuoco anche su animali in letargo, sulle madri e sui cuccioli. Si aprirebbero inoltre le porte alle trappole e persino agli attacchi dal cielo con gli elicotteri, una tecnica divenuta tristemente famosa poiché adottata dai bracconieri per uccidere gli elefanti. Tutto questo verrebbe giustificato nell'ottica del cosiddetto ‘controllo dei predatori', necessario poiché uccidendo caribù, alci, cervi ed altre specie, questi animali entrano in diretta competizione con gli esseri umani per la carne.

Negli ultimi anni c'è stato un vero e proprio braccio di ferro tra le autorità dell'Alaska e lo U.S. Fish and Wildlife Service, che da lungo tempo mantiene rigide misure di tutela sulla fauna locale, in particolar modo nelle 16 riserve naturali dislocate su una vastissima area. Lo scorso anno, grazie alla volontà di Obama, le misure sono diventate ‘permanenti', una decisione presa come un affronto dal governo dell'Alaska – da sempre roccaforte repubblicana – che è così passato al contrattacco con denunce a più livelli. Il confronto fra le parti ha avuto una svolta positiva per i cacciatori grazie all'esito delle ultime elezioni, che hanno visto trionfare Donald Trump e la sua politica non esattamente amica dell'ambiente.

[Foto di kasabubu]

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